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Il Comune di Quinto Vicentino, in provincia di Vicenza, si appresta a vivere una serata emozionante che lo metterà allo stesso livello istituzionale della Camera dei Deputati, dove l’evento si è svolto lo scorso 4 dicembre, e del Senato, dove invece l’evento si terrà il prossimo 9 febbraio.
L’evento è l’Alluvione di Firenze del 1966, di cui si sta celebrando il 50° anniversario, che venerdì prossimo, 20 gennaio, alle ore 20,45 grazie, in questa occasione, all’Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Bolzano Vicentino e Quinto Vicentino, porteranno in città dei veri eroi, anzi di più, degli Angeli, in questo caso Angeli del Fango, all’epoca giovani Carabinieri del 59° Corso Allievi Sottufficiali, che erano di stanza a Firenze.
Una serata che sarà anche un omaggio-riconoscimento particolare a uno di loro, Liberatore Francesco Memoli, noto cittadino di Quinto Vicentino, che con un impegno certosino, durato 3 anni, è riuscito a rintracciare quasi tutti i suoi compagni oggi viventi (erano 700) ritornando con loro, lo scorso 4 novembre, per la prima volta dopo 50 anni, a Firenze.
Questi giovani ragazzi – età tra i 18 e i 23 anni – hanno dovuto aspettare 50 anni prima che qualcuno, per la prima volta, portasse ufficialmente alla luce non solo il loro impegno a favore della città alluvionata, ma anche il dramma da loro vissuto come alluvionati, in quanto la loro caserma di Piazza Stazione, in pieno centro cittadino, fu invasa dalle acque tumultuose quanto fangose del fiume Arno.
A ridare la loro giusta posizione nella Storia, quella con la S maiuscola, ci hanno pensato due giornalisti fiorentini, Franco Mariani, il massimo esperto dell’alluvione, e Mattia Lattanzi, autori del libro “Firenze 1966-L’Alluvione. Risorgere dal fango”, Giunti Editore, che scavando nei documenti ingialliti di vari archivi sono riusciti a ricostruire gli interventi – durati due mesi – di questi Angeli con le stellette che nessuno, nemmeno i giornali dell’epoca, avevano messo mai in risalto. Tra l’altro due di loro furono decorati anche con la Medaglia d’Argento al valor civile per aver salvato un civile, ma i salvataggi di vite umane, come i vari interventi, furono molti di più, solo che all’epoca non furono portati alla luce, rimanendo sepolti, come la scuola, da un mare di fango.
Mariani e Lattanzi venerdì prossimo saranno a Quinto Vicentino non solo per raccontare queste storie, grazie anche alla collaborazione del gruppo Biblioinvoce che leggeranno alcune di queste storie, ma anche per far vedere dei filmati a colori, anche inediti, dell’alluvione fiorentina.
Potremmo dire che per una sera il Palazzo Comunale di Quinto Vicentino diventerà la quarta Camera, visto che il libro è stato presentato anche alla terza Camera, la trasmissione su Rai 1 di Bruno Vespa “Porta a Porta”, e per questo molte autorità provinciali sono state invitate all’evento.
La vita di questi ragazzi, come per la maggior parte degli alluvionati, fu per diverse settimane davvero difficile: pasti freddi e consumati in ambienti umidi, pasta cotta in acqua che sapeva di benzina, mancanza di acqua per lavarsi, servizi di vigilanza notturna in tutta la città per due mesi tra la fanghiglia e nel freddo, trasferimento dei detenuti dai carceri fiorentini alluvionati; lavorando anche per rimettere a posto i locali della scuola, e aiutando in vari modi i tanti fiorentini bisognosi di soccorso, pionieri di quella Protezione Civile che all’epoca non era ancora nata, e che nacque proprio tenendo conto anche del loro impegno in quei tragici giorni del 1966.
Un evento irripetibile e per questo da non perdere.
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