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Grande commozione domenica 30 ottobre, alle tombe delle 2 più piccole vittime dell’alluvione di Firenze del 1966, Marina Ripari e Leonardo Sottile, entrambi di soli 3 anni, tutti e due residenti a Sesto Fiorentino, ed entrambi morti all’Osmannoro, al cui il Comune di Sesto Fiorentino, e quello di Firenze, con i rispettivi Gonfaloni, hanno reso omaggio assieme all’Associazione Firenze Promuove, guidata dal Giornalista Franco Mariani, che si è fatto promotore delle due cerimonie in occasione del 50° anniversario.
Qui le immagini della cerimonia svoltasi al Cimitero della Misericordia di Prato,alla presenza anche del Governatore della Misericordia, Laila Minelli, sulla tomba di Marina Ripari.
Alle ore 11,30 invece la stessa delegazione si è ritrovata al Cimitero di Settignano a Firenze, dove, assieme al Gonfalone del Comune di Firenze, è stato reso omaggio alla tomba di Leonardo Sottile alla presenza della mamma di Leonardo e delle due sorelle di Leonardo.
“Noi tre insieme per sempre” riporta la lapide del babbo di Marina, l’ultimo ad andarsene nel 2012 e sepolto nella tomba accanto a quella della figlia Marina che invece riposa assieme alla madre scomparsa nel duemila. Ci sono voluti quasi 50 anni perché questa famiglia, distrutta il 4 novembre 1966, si “ritrovasse” tutti insieme.
“Peccato – ha evidenziato il Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani – che anche il neo Sindaco continui sulla linea intrapresa dall’ex Sindaco Gianassi, ovvero di non onore degnamente, con la sua presenza, ma delegando, le due più piccole vittime di quello che rimane per il Comune, il più grave disastro del Novecento dopo la seconda guerra mondiale. Cosi come prosegue sulla linea di non dedicare un area o mettere una targa che ricordi le due piccole vittime che persero la vita a causa della furia dell’Arno. Non solo, ma il neo Sindaco si è anche rifiutato di onorare, dopo 50 anni, l’eroico gesto di Sultanija Cejvan Chirici, che ancora minorenne, non esitò a lanciarsi in aiuto dei genitori di Marina Ripari e a portarli in salvo, visto che da 4 ore chiedevano di soccorrerli e nessuno si prodigava ad andare in loro aiuto. Lo fece a rischio della sua vita e soprattutto riportando gravi ferite durante l’operazione di salvataggio”.
A distanza di 50 anni la memoria è ancora labile e a questo punto tra poco si perderà rapidamente con il ricambio generazionale che nulla saprà, a questo punto di quello che successe il 4 novembre 1966 quando nel pomeriggio arrivò l’acqua a Sesto Fiorentino, portandosi via due vite che oggi potevano essere nonni felici, lasciando nella disperazione più nera le loro famiglie.
Riprese di Franco Mariani.
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