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Pensando alle chiese di Firenze nei giorni dell’Alluvione del ’66 vengono in mente i gravi danni che l’acqua e il fango provocarono a edifici e opere d’arte.
Ma il ruolo delle parrocchie fu ben più importante: in molti casi diventarono centri di raccolta e smistamento di beni di prima necessità, luoghi di raccordo per i volontari arrivati a dare una mano.
In vista del Cinquantesimo anniversario dell’Alluvione, il prossimo 4 novembre, Toscana Oggi insieme alla Caritas diocesana vuole raccontare queste storie attraverso una pubblicazione – a cui da marzo scorso sta lavorando il nostro Presidente, Franco Mariani, sia come giornalista che per conto di Firenze Promuove – che raccoglierà anche gli atti ufficiali con cui il cardinale Ermenegildo Florit, allora Arcivescovo di Firenze, chiedeva la mobilitazione e organizzava la raccolta di generi alimentari, vestiario, coperte.
La diocesi indicò cinque punti di distribuzione per le diverse zone della città: Palazzo Pucci e le parrocchie dell’Immacolata a Montughi, San Gervasio, San Quirico a Legnaia, Santa Brigida al Paradiso, San Felice in Piazza.
Il Cardinale Florit invitava anche la costituzione di «gruppi giovanili» muniti di strumenti di lavoro «per la pulizia delle abitazioni dei vecchi e degli invalidi, delle chiese, dei ricoveri, asili, istituti religiosi».
Chi avesse materiale (foto, racconti, documenti) può mandarlo in forma digitale a firenze@toscanaoggi.it oppure consegnarlo alla redazione, in via dei Pucci 2 a Firenze.
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