Festival Nazionale Villa Basilica 2009: premiazione di Alberto Sordi
Edizione del: 27 luglio 2009
Dall’edizione 2009 del Festival Nazionale Cinema, Teatro e Televisione del Comune di Villa Basilica (Lucca), affidato dall’Amministrazione Comunale alla Direzione Artistica del Giornalista Franco Mariani e all’organizzazione tecnica dell’Associazione Firenze Promuove, premiazione di Alberto Sordi, premio alla memoria.
Alberto Sordi, Cavaliere di Gran Croce OMRI nasce a Roma, 15 giugno 1920 e qui vi muore il 24 febbraio 2003.
E’ stato un popolare attore, regista, cantante e doppiatore italiano.
Importante interprete della storia del cinema italiano, insieme con Nino Manfredi, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman,
attori con i quali ha realizzato numerosi film, fu un protagonista della commedia all’italiana per molti anni nonché, come Aldo Fabrizi, rappresentante della romanità.
Si è cimentato anche in ruoli drammatici dove ha dato prova della sua versatilità di attore.
Quarto figlio di Pietro Sordi, professore di musica e suonatore di bombardino nell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, e di Maria Righetti, insegnante elementare, nacque nel quartiere popolare di Trastevere.
Trascorse in parte i suoi primi anni nella cittadina di Valmontone.
Già nelle scuole elementari iniziò a improvvisare piccole recite con un teatrino di marionette per un pubblico di suoi coetanei, oltre a cantare come soprano nel coro di voci bianche della Cappella Sistina diretto da don Lorenzo Perosi.
Cresciuto, studiò canto lirico e si esibì sulla scena operistica, come basso, per un certo periodo della sua giovinezza.
Nel 1936 incise un disco di fiabe per bambini per conto della casa discografica Fonit e con il ricavato partì per Milano, dove si iscrisse al corso di recitazione all’Accademia dei Filodrammatici.
Per trasferirsi al nord abbandonò gli studi all’Istituto di Avviamento Commerciale, tuttavia conseguì comunque il diploma di ragioniere alcuni anni più tardi per fare contenta la madre.
Una volta entrato nel mondo della celluloide, non trascurò le sue origini musicali.
Nel 1957 Sordi si iscrisse alla SIAE come suonatore di mandolino, strumento che conosceva bene dato che durante la seconda guerra mondiale aveva fatto parte della banda dell’esercito.
Ottenne la qualifica di compositore melodista.
Rientrato nella capitale, nel 1937 trovò lavoro come comparsa a Cinecittà.
Appare nel film kolossal Scipione l’Africano in un ruolo da generico di un soldato romano e in Giarabub, di Goffredo Alessandrini, in cui interpreta la parte di uno dei soldati a presidio dell’oasi.
Vinse un concorso indetto dalla Metro Goldwyn Mayer per doppiare la voce di Oliver Hardy, inizialmente doppiava con lo pseudonimo Albert Odisor, insieme a Carlo Cassola e, successivamente, a Mauro Zambuto che prestava la voce a Stan Laurel.
Come doppiatore lavorerà fino al 1951 dando la voce tra gli altri a Bruce Bennett, Anthony Quinn, John Ireland, Robert Mitchum, Pedro Armendariz e, per gli italiani, a Franco Fabrizi e persino Marcello Mastroianni.
La sua voce è riconoscibilissima anche nel capolavoro di Vittorio De Sica Ladri di biciclette (1948) nonché nel film di Alessandro Blasetti Prima comunione (1950) e nel curioso I pinguini ci guardano (1956) diretto da Guido Leoni, dove gli animali presenti nella pellicola parlano con le voci di famosi attori.
Nel teatro leggero, dopo un tentativo infruttuoso con la compagnia di Aldo Fabrizi e Anna Fougez avvenuto nella stagione 1936-1937 nello spettacolo San Giovanni, ritentò in quella seguente insieme con un amico d’infanzia e compagno di scuola formò un duo di imitatori e fantasisti durato per poco tempo, e riuscì finalmente a debuttare nel teatro di rivista come ballerino di fila nella compagnia di Guido Riccioli e Nanda Primavera nella stagione 1938-1939 con lo spettacolo Ma in campagna è un’altra… rosa.
Ad esso fanno seguito, nella stagione 1941-1942 Tutto l’oro del mondo con la compagnia di Guido Fineschi e Maria Donati, Teatro della caricatura (1942) accanto a Fanfulla, Ritorna Za-Bum (1943) e Sai che ti dico? (1944) entrambe scritte da Marcello Marchesi e dirette da Mario Mattòli, la rivista musicale Un mondo di armonie (1944) di Alberto Semprini, Imputati… alziamoci! (1945) di Michele Galdieri, Soffia so… (1946) di Garinei & Giovannini, E lui dice… (1947) di Benecoste diretto da Oreste Biancoli e Adolfo Celi e infine, nella stagione 1952-1953, Gran baraonda scritto e diretto sempre da Garinei & Giovannini, che sarà la sua ultima apparizione sul palcoscenico, accanto a Wanda Osiris, che avrà modo di dirigere nel 1973 in una sequenza significativa del film Polvere di stelle.
È alla radio, durante la stagione 1947-1948, che comincia ad ottenere un grande successo personale con le trasmissioni di Corrado che lo lancia attraverso Rosso e Nero (1947), Oplà (1947) e Vi parla Alberto Sordi (1948)-(1950), dove crea alcuni personaggi destinati alla grande popolarità: il Signor Dice, il Conte Claro e Mario Pio.
Quest’ultimo personaggio verrà proposto anche al cinema nel film d’esordio di Mauro Bolognini, Ci troviamo in galleria del 1953, oltre naturalmente alla riproposizione radiofonica, durante la stagione 1968-1969, nella storica trasmissione Gran Varietà e inoltre da Alighiero Noschese, nel 1970, nella fortunata trasmissione satirica Doppia coppia.
Al mezzo radiofonico, sempre nel 1947, dedicherà anche una sorta di omaggio con il sottovalutato, ma notevole, Il vento m’ha cantato una canzone diretto da Camillo Mastrocinque, accanto a Loris Gizzi, Galeazzo Benti e Laura Solari, riemerso di recente dall’oblio in una pubblicazione su DVD, dove impersona l’amico di un cantante desideroso di sfondare a livello nazionale in un radiodramma sponsorizzato di una fantomatica (e per l’epoca inesistente) radio privata italiana, Radio Sibilla.
Nel cinema per oltre dieci anni interpreta ruoli minuscoli e poco significativi in una ventina di film, ad eccezione di quello sostenuto in I tre aquilotti di Mario Mattòli, dove era tra i protagonisti, nel film di Mastrocinque sopra accennato, e ha anche l’occasione di lavorare con il grande attore genovese Gilberto Govi e un giovane Walter Chiari nel ruolo di un impresario argentino nel film Che tempi!, versione cinematografica della commedia teatrale Pignasecca e Pignaverde di Emerico Valentinetti.
Si fa notare nel 1951 con una pellicola sceneggiata da Cesare Zavattini, prodotta e in massima parte diretta in forma anonima da Vittorio De Sica, Mamma mia che impressione!, che pur trasportando nel cinema il modello di recitazione tutto verbale sperimentato in radio, contribuì a creare un personaggio assai originale, il Compagnuccio della Parrocchietta, che ripropose poi in altri lavori minori.
Tra il 1952 e il 1955 la popolarità di Sordi esplose sul grande schermo, dapprima con due film diretti da Federico Fellini, Lo sceicco bianco (1952) e I vitelloni (1953), e poi con alcuni diretti da Steno, Un giorno in pretura (1953), Un americano a Roma (1954) e Piccola posta (1955), dove costruisce il tipo del ragazzo un po’ vigliacco, carogna, approfittatore, indolente e scansafatiche, infantile e qualunquista che lo accompagnerà per tutti gli anni ’50.
Lo sceicco bianco ebbe un esiguo successo di pubblico.
Maggiore successo ebbe con il ruolo, non protagonista, ne “I vitelloni”.
Il successo ed il favore presso il grande pubblico iniziò, però, di fatto, interpretando il personaggio di Ferdinando (detto Nando) Mericoni in “Un giorno in pretura”.
La popolarità dell’interpretazione fu tale che il personaggio venne ribadito e consacrato in “Un americano a Roma”, trionfo travolgente ed autentico al botteghino.
La popolarità divenne molto consistente, nonostante ancora pochi anni prima fosse molto controversa (i noleggiatori delle pellicole avevano richiesto che il suo nome non comparisse sui manifesti de “I vitelloni” a causa della presunta modesta simpatia presso il pubblico cinematografico).
Sordi si trovò, invece, di lì in avanti, a recitare senza soluzione di continuità, arrivando a girare sino a 10 pellicole l’anno.
Con l’avvento della commedia all’italiana ha dato vita a una moltitudine di personaggi quasi tutti negativi di italiano medio, poco edificanti ma rispondenti a una realtà evidente, dipinti con una cattiveria a volte inficiata da un sospetto di compiacimento ma sempre riscattata da un magistero recitativo senza eguali, molte volte collaborando anche al soggetto e sceneggiatura dei film interpretati (quasi 150) e alle diciannove pellicole da lui dirette.
Sordi in più di mezzo secolo di carriera è riuscito a fornirci un ideale valido della storia dei valori e dei costumi dell’italiano tipico dal periodo bellico ai giorni nostri, osservato nelle sue bassezze, ma in fondo giustificato per il suo buon cuore e per la sua capacità di sognare ad occhi aperti.
I personaggi di Sordi sono prepotenti con i deboli e servili coi potenti, a cui cercano di mendicare qualche misero privilegio. Secondo alcuni il fatto che personaggi di questo tipo vengano proposti superficialmente senza analizzarli approfonditamente, porta certi spettatori che altrimenti non avrebbero avuto il coraggio di rivendicare la propria pochezza, ad avere un alibi e addirittura un esempio da seguire, sentendosi rappresentati e legittimati.
È praticamente impossibile enumerare tutte le sue interpretazioni, ma si devono citare almeno alcuni personaggi che hanno fatto la storia della nostra commedia: tra questi il maestro elementare supplente Impallato, che scopre per caso un allievo prodigio nel canto lirico e lo sfrutta per ottenere riconoscimenti e ricchezza in Bravissimo (1955) di Luigi Filippo D’Amico, il gondoliere rivale in amore di Nino Manfredi in Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi, il marito vessato dalla moglie e colmo di debiti ne Il vedovo (1959) sempre diretto da Risi insieme a una strepitosa Franca Valeri (una delle poche attrici brillanti, oltre Monica Vitti e Silvana Mangano, che hanno saputo duettare insieme a lui ad alti livelli recitativi, con classe ed eleganza), lo spregevole componente di una commissione censoria che giudica impietosamente manifesti e film piccanti e nel privato recluta a fini immorali ballerine di night-club ne Il moralista (1959) di Giorgio Bianchi.
A partire dal toccante capolavoro La grande guerra (1959) diretto da Mario Monicelli nel quale era un soldato pelandrone e imboscato costretto suo malgrado a morire da eroe, dimostra un talento straordinario nel calarsi psicologicamente anche in personaggi drammatici quando non apertamente grotteschi, dagli anni ’60 in poi; basti citare il sottotenente Innocenzi di Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini il vigile inflessibile costretto a genuflettersi davanti al potente di turno ne Il vigile (1960) di Luigi Zampa, il giornalista Silvio Magnozzi di Una vita difficile (1961) di Dino Risi, l’industriale fallito disposto a vendere un occhio per riassestare le sue finanze e accontentare una moglie sin troppo esigente ne Il boom (1963) di Vittorio De Sica, il medico della mutua disposto a qualsiasi compromesso per diventare primario in una clinica di lusso nel dittico Il medico della mutua (1968) di Luigi Zampa e Il Prof. Dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste, convenzionata con le mutue (1969) di Luciano Salce, l’editore partito alla ricerca del cognato disperso in Africa in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968) di Ettore Scola, il geometra incarcerato senza motivo mentre si trova in vacanza di Detenuto in attesa di giudizio (1971) di Nanni Loy (per questo ruolo si aggiudicò nel 1972 l’Orso d’Oro al Festival di Berlino) il baraccato che una volta all’anno insieme alla moglie (Silvana Mangano) organizza interminabili partite a carte nella villa lussuosa di una ricca e bizzarra signora con segretario ed ex amante al seguito (gli ottimi Bette Davis e Joseph Cotten) in Lo scopone scientifico (1972) di Luigi Comencini, fino al terribile, e per molti versi insostenibile, ruolo che recita in Un borghese piccolo piccolo (1977) di Mario Monicelli, che rappresenta il suo apice più drammatico e cattivo. Con Monicelli recitò nuovamente nel doppio, beffardo e amaro ruolo sostenuto ne Il marchese del Grillo (1981).
Affrontò anche libere trasposizioni di Molière (Il malato immaginario del 1979 e L’avaro del 1990, entrambi diretti da Tonino Cervi) e Romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola, il quale, nel 2003, dopo la sua morte, gli dedicherà il film Gente di Roma. Detentore di ben cinque Nastri d’Argento e di sette David di Donatello, ottiene nel 1995 il prestigioso Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia.
Nel complesso il Sordi attore ha sempre dato il meglio di sé nei film diretti da altri registi, i già citati maestri della commedia all’italiana Magni, Zampa, Monicelli, Loy, Scola, De Sica, Comencini; tuttavia qualche ottimo risultato del Sordi regista (o, più spesso, regista-attore) lo si deve annoverare specie fra gli anni sessanta e settanta.
Come regista diresse 19 pellicole, a partire dal 1966, quando ne realizzò due: Fumo di Londra, basato sulle manchevolezze comportamentali e sociali di un italiano in trasferta all’estero (tematica già affrontata da Gian Luigi Polidoro in molti suoi film) e Scusi, lei è favorevole o contrario? ritratto di un agiato commerciante di tessuti, separato dalla moglie, con tante amanti da mantenere quanti sono i giorni della settimana in un’Italia scossa dalle polemiche sul referendum divorzista.
Ottiene buoni risultati nei tre film insieme con Monica Vitti, Amore mio aiutami (1969), Polvere di stelle (1973) e Io so che tu sai che io so (1982). I suoi lavori migliori dietro la macchina da presa rimangono Un italiano in America (1967), insieme con Vittorio De Sica, di gran lunga quello più riuscito assieme al sempre attuale Finché c’è guerra c’è speranza (1974), e l’ottimo episodio Le vacanze intelligenti del collettivo Dove vai in vacanza? (1978).
Di spessore decisamente inferiore nel complesso risultano invece i film girati nell’ultima declinante fase della sua carriera, dagli anni ’80 in poi (che inaugurò con il film Io e Caterina, 1980): declino in parte condizionato dal tramonto in generale del filone della commedia all’italiana, ma in buona parte dovuto ad una certa tendenza di Sordi stesso a riproporre in quegli anni un tipo di personaggio ormai datato e non più molto originale.
Tuttavia, restano memorabili l’interpretazione del tassinaro nel dittico di film Il tassinaro (1983, dove si produce in duetti irresistibili con Giulio Andreotti e con il vecchio amico Federico Fellini), e Un tassinaro a New York (1987) e la collaborazione con Carlo Verdone, da molti considerato il suo naturale erede (pur perseguendo stili e tematiche assai diverse) nei film In viaggio con papà (1982) e Troppo forte (1986), quest’ultimo diretto però da Verdone.
Ma il film da lui preferito, tra quelli diretti, rimane senz’altro il malinconico Nestore, l’ultima corsa (1994), dove interpretò un vetturino non ancora rassegnato a portare il suo cavallo al macello. Le sequenze del mattatoio sono rimaste di una durezza sconcertante e pressoché inedite per un film di Sordi. L’ultima pellicola da lui diretta fu il mediocre e sfortunato Incontri proibiti (1998) accanto a Valeria Marini, presentato ancora nel 2002 sul grande e piccolo schermo con montaggio diverso e un altro titolo, Sposami papà.
Non sono da sottovalutare inoltre i proficui sodalizi artistici con lo sceneggiatore Rodolfo Sonego, che lavorò in moltissimi suoi film dal 1954 in avanti (Il seduttore di Franco Rossi è il suo esordio) e con il compositore Piero Piccioni, che ha firmato molte delle colonne sonore dei suoi film più celebri, nonché di alcune delle sue famose canzoni irriverenti e un po’ cattivelle.
Noto presso il grande pubblico con l’epiteto di “Albertone”, prese parte a numerose trasmissioni televisive (tra cui Studio Uno, insieme alla cantante Mina, nel 1966) in cui dava sempre prova di grande sarcasmo e bonomia.
La sua popolarità fu consacrata e si diffuse ulteriormente in tutta Italia quando collaborò insieme al giornalista Giancarlo Governi, a partire dal 1979, alla realizzazione dell’apprezzata trasmissione Storia di un italiano realizzata in quattro edizioni dove, attraverso una selezione tematica di spezzoni dei suoi numerosi film, si presentava la figura di un certo italiano medio, coi suoi pregi ed i suoi difetti.
Il 27 aprile 1999 gli venne conferita dall’Università degli studi di Salerno una laurea ad honorem in Scienze della Comunicazione.
Il giorno del suo ottantesimo compleanno, il 15 giugno 2000 il sindaco di Roma, Francesco Rutelli, gli cedette per un giorno lo “scettro” di quella città di cui è stato il figlio prediletto, e di cui aveva canzonato salacemente vizi e false virtù. Una delle sue ultime apparizioni televisive risale al 18 dicembre 2001, nel programma Porta a Porta condotto da Bruno Vespa e dedicato interamente a lui. Dopo questa serata apparirà ancora nel luglio del 2002 nel programma Italiani nel mondo presentato da Pippo Baudo e poi, per l’ultima volta, in un filmato girato nel suo studio che verrà proiettato solo per il pubblico del teatro Ambra Jovinelli di Roma dove, nel dicembre 2002, verrà organizzata una serata in suo onore.
Afflitto durante l’intera stagione invernale da forme di polmonite e bronchite, Alberto Sordi si spegne il 25 febbraio 2003, all’età di 82 anni.
La salma viene traslata nella sala delle armi del Campidoglio, dove per due giorni riceve l’omaggio ininterrotto di una folla immensa; il 27 febbraio si svolgono i funerali solenni nella Basilica di San Giovanni in Laterano, davanti a circa 500 mila persone. L’Albertone nazionale ricevette in morte quell’omaggio nello sfarzo e nella pompa magna che in vita aveva sempre rifuggito.
Verrà poi tumulato nella tomba di famiglia.
La vita privata di Sordi è stata sempre condotta con estremo garbo e riservatezza: nessun legame sentimentale ufficiale, nessun matrimonio contratto, nessuno sfarzo né lussi: ha vissuto sempre in casa insieme alle sorelle Savina (deceduta nel 1972) e Aurelia (nata nel 1917), con il fratello Giuseppe (morto a Livorno nel 1990), suo amministratore e con la segretaria Annunziata che oggi sovrintende il suo archivio personale.
RICONOSCIMENTI
Mostra del cinema di Venezia
1995: Leone d’oro alla carriera
2001: Premio Pietro Bianchi
Festival di Berlino
1972: Orso d’Argento per il miglior attore – Detenuto in attesa di giudizio
Premio Golden Globe
1964: miglior attore in un film commedia o musicale – Il diavolo
David di Donatello
1960: miglior attore protagonista – La grande guerra
1961: miglior attore protagonista – Tutti a casa
1961: miglior attore protagonista – Fumo di Londra
1969: miglior attore protagonista – Il medico della mutua
1972: miglior attore protagonista – Detenuto in attesa di giudizio
1973: miglior attore protagonista – Lo scopone scientifico
1977: miglior attore protagonista – Un borghese piccolo piccolo
1984: Targa speciale
1990: David speciale
1994: David speciale alla carriera
1999: David alla carriera
Nastri d’argento
1954: miglior attore non protagonista – I vitelloni
1956: miglior attore protagonista – Lo scapolo
1960: miglior attore protagonista – La grande guerra
1977: miglior attore protagonista – Un borghese piccolo piccolo
FILMOGRAFIA
1937: Scipione l’africano, regìa di Carmine Gallone (comparsa soldato romano)
1937: Il feroce Saladino, regìa di Mario Bonnard (recita nascosto sotto un costume da leone)
1938: La principessa Tarakanova, regìa di Mario Soldati (nel ruolo di uno studente barbuto condannato al patibolo)
1939: La notte delle beffe, regìa di Carlo Campogalliani (nel ruolo di uno studente)
1940: Cuori nella tormenta, regìa di Carlo Campogalliani (nel ruolo di Giulio Ferri, doppiato da Gualtiero De Angelis)
1941: Le signorine della villa accanto, regìa di Gian Paolo Rosmino (nel ruolo di un ospite al ballo)
1942: Giarabub, regìa di Goffredo Alessandrini (nel ruolo di un tenente ferito)
1942: La signorina, regìa di Laszlo Kish (nel ruolo di Nino)
1942: I tre aquilotti, regìa di Mario Mattòli (nel ruolo di Filippo, l’allievo ufficiale pilota)
1942: Casanova farebbe così!, regìa di Carlo Ludovico Bragaglia (nel ruolo del secondo giocatore di biliardo)
1943: Sant’Elena piccola isola, regìa di Renato Simoni e Umberto Scarpelli (nel ruolo di un capitano inglese)
1943: Chi l’ha visto?, regìa di Goffredo Alessandrini (nel ruolo di un idraulico)
1944: Tre ragazze cercano marito, regìa di Duilio Coletti (nel ruolo di Giulio)
1944: Circo equestre Za-bum (episodio Galop finale al circo), regìa di Mario Mattòli
1945: L’innocente Casimiro, regìa di Carlo Campogalliani (nel ruolo del fidanzato di Paola)
1945: Le miserie del signor Travet, regìa di Mario Soldati (nel ruolo di Barbarotti)
1946: Il Passatore, regìa di Duilio Coletti (nel ruolo di un brigante, doppiato da Carlo Romano)
1947: Il delitto di Giovanni Episcopo, regìa di Alberto Lattuada (nel ruolo di Doberti)
1947: Il vento m’ha cantato una canzone, regìa di Camillo Mastrocinque (nel ruolo di Paolo)
1948: Che tempi!, regìa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Mario Aguirre)
1948: Sotto il sole di Roma, regìa di Renato Castellani (nel ruolo di un commesso)
1951: Mamma mia che impressione!, regìa di Roberto Savarese (nel ruolo di Alberto, anche produzione, soggetto e sceneggiatura)
1951: Cameriera bella presenza offresi…, regìa di Giorgio Pàstina (nel ruolo di un alpino)
1952: È arrivato l’accordatore (Zero in amore), regìa di Duilio Coletti (nel ruolo di Adolfo, l’avvocato)
1952: Totò e i re di Roma, regìa di Steno e Monicelli (nel ruolo del maestro elementare)
1952: Lo sceicco bianco, regìa di Federico Fellini (nel ruolo di Fernando Rivoli)
1953: I vitelloni, regìa di Federico Fellini (nel ruolo di Alberto, un vitellone)
1953: Canzoni, canzoni, canzoni, episodio Io cerco la Titina, regìa di Domenico Paolella (nel ruolo di Alberto, rieditato nel 1962 con sequenze aggiunte, col titolo Canzoni di ieri, canzoni di oggi, canzoni di domani)
1953: Ci troviamo in galleria, regìa di Mauro Bolognini (interpreta la voce di Mario Pio al telefono)
1953: Due notti con Cleopatra, regìa di Mario Mattòli (nel ruolo di Cesarino)
1953: Amori di mezzo secolo (episodio Dopoguerra 1920), regìa di Mario Chiari
1953: Un giorno in pretura, regìa di Steno (nel ruolo di Nando Mericoni, l’americano, anche sceneggiatura)
1954: Tempi nostri (episodio Scusi, ma…), regìa di Alessandro Blasetti (episodio mancante nella versione attuale del film, ritrovato e proiettato nel 2004)
1954: Il matrimonio, regìa di Antonio Petrucci (nel ruolo di Ivan Vassilievic Lomov)
1954: Via Padova 46 (Lo scocciatore), regìa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Gianrico, il vicino di casa)
1954: Tripoli, bel suol d’amore, regìa di Ferruccio Cerio (nel ruolo di Alberto)
1954: Gran Varietà (episodio Fregoli), regìa di Domenico Paolella (nel ruolo di Leopoldo Fregoli)
1954: L’allegro squadrone, regìa di Paolo Moffa (nel ruolo di Vergisson)
1954: Il seduttore, regìa di Franco Rossi (nel ruolo di Alberto)
1954: Accadde al commissariato, regìa di Giorgio Simonelli (nel ruolo di Alberto Tadini)
1954: Una parigina a Roma, regìa di Erich Kobler (nel ruolo di Alberto)
1954: Un americano a Roma, regìa di Steno (nel ruolo di Nando Mericoni, l’americano, anche sceneggiatura)
1955: L’arte di arrangiarsi, regìa di Luigi Zampa (nel ruolo di Rosario Scimoni, detto Sasà)
1955: Il segno di Venere, regìa di Dino Risi (nel ruolo di Romolo)
1955: Buonanotte… avvocato!, regìa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Alberto Santi, anche sceneggiatura)
1955: Un eroe dei nostri tempi, regìa di Mario Monicelli (nel ruolo di Alberto Menichetti)
1955: La bella di Roma, regìa di Luigi Comencini (nel ruolo di Gracco)
1955: Accadde al penitenziario, regìa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Giulio Parmitoni)
1955: Bravissimo, regìa di Luigi Filippo D’Amico (nel ruolo del maestro elementare Ubaldo Impallato)
1955: Piccola posta, regìa di Steno (nel ruolo di Rodolfo Vanzino, barone di Castelfusano d’Arezzo)
1955: Lo scapolo, regìa di Antonio Pietrangeli (nel ruolo di Paolo Anselmi)
1955: I pappagalli, regìa di Bruno Paolinelli (nel ruolo del dottor Tanzi)
1956: Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, regìa di Mauro Bolognini (nel ruolo della guardia Alberto Randolfi)
1956: Mio figlio Nerone, regìa di Steno (nel ruolo di Nerone)
1956: Mi permette, babbo!, regìa di Mario Bonnard (nel ruolo di Rodolfo)
1956: Era di venerdì 17, regìa di Mario Soldati (nel ruolo di Mario, l’autista di autobus; remake del film Quattro passi fra le nuvole del 1942 di Alessandro Blasetti, dove quel ruolo, curiosamente, fu di Carlo Romano)
1956: Arrivano i dollari!, regìa di Mario Costa (nel ruolo di Alfonso Pasti)
1957: Souvenir d’Italie, regìa di Antonio Pietrangeli (nel ruolo di Sergio Battistini)
1957: Il conte Max, regìa di Giorgio Bianchi (anche sceneggiatura, nel ruolo del giornalaio, che fu di Vittorio De Sica nella versione precedente, Il signor Max del 1937 di Mario Camerini)
1957: Addio alle armi (A farewell to Arms), regìa di Charles Vidor (nel ruolo di padre Galli)
1957: Il medico e lo stregone, regìa di Mario Monicelli (nel ruolo di Corrado)
1957: Ladro lui, ladra lei, regìa di Luigi Zampa (nel ruolo di Cencio, anche sceneggiatura)
1957: Il marito, regìa di Nanni Loy e Gianni Puccini (nel ruolo di Alberto, anche soggetto e sceneggiatura)
1958: Fortunella, regìa di Eduardo De Filippo (nel ruolo di Peppino)
1958: Domenica è sempre domenica, regìa di Camillo Mastrocinque (nel ruolo di Alberto Carboni, anche sceneggiatura)
1958: La vedova elettrica (Le septième ciel), regìa di Raymond Bernard (nel ruolo dell’autista Xavier Laurenti, in Francia)
1958: Venezia, la luna e tu, regìa di Dino Risi (nel ruolo di Bepi, il gondoliere)
1958: Racconti d’estate, regìa di Gianni Franciolini (nel ruolo di Aristarco, anche sceneggiatura)
1958: Nella città l’inferno, regìa di Renato Castellani (nel ruolo di Antonio Zampi, detto Adone)
1959: Il giovane leone (Oh, que Mambo!), regìa di John Berry (nel ruolo di Nando, in Francia)
1959: Policarpo, ufficiale di scrittura, regìa di Mario Soldati (apparizione)
1959: Il moralista, regìa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Agostino, il censore)
1959: I magliari, regìa di Francesco Rosi (nel ruolo di Totonno)
1959: Vacanze d’inverno, regìa di Camillo Mastrocinque (nel ruolo di Alberto Moretti)
1959: Costa Azzurra, regìa di Vittorio Sala (nel ruolo di Alberto)
1959: La grande guerra, regìa di Mario Monicelli (nel ruolo di Oreste Jacovacci)
1959: Il vedovo, regìa di Dino Risi (nel ruolo di Alberto Nardi)
1959: Brevi amori a Palma di Majorca, regìa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Anselmo Pandolfini)
1959: Gastone (film), regìa di Mario Bonnard (nel ruolo di Gastone)
1960: Tutti a casa, regìa di Luigi Comencini (nel ruolo del sottotenente Alberto Innocenzi)
1960: Il vigile, regìa di Luigi Zampa (nel ruolo di Otello Celletti)
1960: Crimen, regìa di Mario Camerini (nel ruolo di Alberto Franzetti)
1961: I due nemici, regìa di Guy Hamilton (nel ruolo del capitano Blasi)
1961: Il giudizio universale, regìa di Vittorio De Sica (nel ruolo del trafficante di bambini)
1961: Una vita difficile, regìa di Dino Risi (nel ruolo di Silvio Magnozzi)
1962: Il commissario, regìa di Luigi Comencini (nel ruolo di Dante Lombardozzi)
1962: Mafioso, regìa di Alberto Lattuada (nel ruolo di Antonio Badalamenti)
1962: Il diavolo, regìa di Gian Luigi Polidoro (nel ruolo di Amedeo Ferretti)
1963: Il boom, regìa di Vittorio De Sica (nel ruolo di Giovanni Alberti)
1963: Il maestro di Vigevano, regìa di Elio Petri (nel ruolo di Mombelli)
1963: Tentazioni proibite, regìa di Osvaldo Civirani (apparizione)
1964: La mia signora, regìa di Tinto Brass, Luigi Comencini e Mauro Bolognini
1964: Il disco volante, regìa di Tinto Brass (nei ruoli dell’impiegato postale, del brigadiere e del sacerdote)
1964: I tre volti (episodio Latin lover), regìa di Franco Indovina (nel ruolo di Armando Tucci, anche sceneggiatura)
1965: Quei temerari sulle macchine volanti (Those magnificent men in their flying machines, or: how I flew from London to Paris in 25 hours and 11 minutes), regìa di Ken Annakin (nel ruolo del conte Emilio Ponticelli)
1965: I complessi (episodio Guglielmo il dentone), regìa di Luigi Filippo D’Amico, (nel ruolo di Guglielmo Bertone, l’aspirante speaker del telegiornale; anche soggetto e sceneggiatura)
1965: Thrilling (episodio L’autostrada del sole), regìa di Carlo Lizzani (nel ruolo di Fernando Boccetta)
1965: Made in Italy (2° episodio del 2° capitolo, La famiglia), regìa di Nanni Loy (nel ruolo di Silvio)
1966: Fumo di Londra, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Dante Ferretti, l’antiquario perugino)
1966: I nostri mariti (episodio Il marito di Roberta), regìa di Luigi Filippo D’Amico (nel ruolo di Giovanni Lo Verso)
1966: Le fate (episodio Fata Marta), regìa di Antonio Pietrangeli (nel ruolo di Giovanni)
1966: Scusi, lei è favorevole o contrario?, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo del commendatore Tullio Conforti, il commerciante di tessuti)
1967: Le streghe (episodio Senso civico), regìa di Mauro Bolognini
1967: Un italiano in America, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Giuseppe Marozzi, il benzinaio)
1968: Il medico della mutua, regìa di Luigi Zampa (nel ruolo di Guido Tersilli)
1968: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, regìa di Ettore Scola (nel ruolo di Fausto Di Salvio)
1969: Amore mio aiutami, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Giovanni Macchiavelli)
1969: Nell’anno del Signore, regìa di Luigi Magni (nel ruolo del frate)
1969: Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, regìa di Luciano Salce (nel ruolo di Guido Tersilli)
1970: Contestazione generale (episodio Il prete), regìa di Luigi Zampa (nel ruolo di don Giuseppe Montanari)
1970: Il presidente del Borgorosso Football Club, regìa di Luigi Filippo D’Amico (nel ruolo di Benito Fornaciari, anche sceneggiatura)
1970: Le coppie, episodi La camera di Alberto Sordi e Il leone di Vittorio De Sica (nei ruoli di Giacinto Colonna e Antonio)
1971: Detenuto in attesa di giudizio, regìa di Nanni Loy (nel ruolo del geometra Giuseppe Di Noi)
1971: Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, regìa di Luigi Zampa (nel ruolo di Amedeo Battipaglia)
1972: Lo scopone scientifico, regìa di Luigi Comencini (nel ruolo di Peppino, il baraccato)
1972: La più bella serata della mia vita, regìa di Ettore Scola (nel ruolo di Alfredo Rossi)
1972: Roma, regìa di Federico Fellini (apparizione non accreditata e in seguito tagliata al montaggio)
1973: Anastasia mio fratello ovvero il presunto capo dell’Anonima Assassini, regìa di Steno (nel ruolo di Salvatore Anastasia – personaggio esistito realmente – anche sceneggiatura)
1973: Polvere di stelle, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Mimmo Adami)
1974: Finché c’è guerra c’è speranza, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Pietro Chiocca, un trafficante d’armi)
1975: Di che segno sei? (episodio Il fuoco), regìa di Sergio Corbucci (nel ruolo di Nando Mericoni, il gorilla, anche sceneggiatura)
1976: Il comune senso del pudore (primo episodio), regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Giacinto)
1976: Quelle strane occasioni (episodio L’ascensore), regìa di Luigi Comencini (nel ruolo del monsignor Ascanio La Costa)
1977: Un borghese piccolo piccolo, regìa di Mario Monicelli (nel ruolo di Giovanni Vivaldi)
1977: I nuovi mostri (episodi Pronto Soccorso, Come una regina e L’elogio funebre), regìa di Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola (nei ruoli di Gian Maria Catalani, Franchino e l’attore di avanspettacolo)
1978: Dove vai in vacanza? (episodio Le vacanze intelligenti), regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Remo)
1978: L’ingorgo, regìa di Luigi Comencini (nel ruolo dell’avvocato De Benedetti)
1978: Il testimone (Le témoin), regìa di Jean-Pierre Mocky (nel ruolo del restauratore Antonio Berti, in Francia, anche sceneggiatura)
1979: Il malato immaginario, regìa di Tonino Cervi (nel ruolo di Argante)
1980: Io e Caterina, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Enrico Menotti)
1981: Il marchese del Grillo, regìa di Mario Monicelli (nel ruoli del marchese Onofrio Del Grillo e di Gasperino)
1982: Io so che tu sai che io so, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo del bancario Fabio Bonetti)
1982: In viaggio con papà, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Armando Ferretti)
1983: Il tassinaro, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Pietro Marchetti)
1984: Bertoldo, Bertoldino e… Cacasenno, regìa di Mario Monicelli (nel ruolo di frate Cipolla)
1984: Tutti dentro, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo del giudice Annibale Salvemini)
1985: Sono un fenomeno paranormale, regìa di Sergio Corbucci (nel ruolo di Roberto Razzi)
1985: Troppo forte, regìa di Carlo Verdone (nel ruolo del conte e avvocato Giangiacomo Pignacorelli in Serci, anche sceneggiatura)
1987: Un tassinaro a New York, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo di Pietro Marchetti)
1988: Una botta di vita, regìa di Enrico Oldoini (nel ruolo di Elvio Battistini)
1988: I promessi sposi, regìa di Salvatore Nocita (nel ruolo di Don Abbondio)
1990: L’avaro, regìa di Tonino Cervi (nel ruolo di Arpagone)
1990: In nome del popolo sovrano, regìa di Luigi Magni (nel ruolo del marchese Arquati)
1991: Vacanze di Natale ’91, regìa di Enrico Oldoini (nel ruolo del cameriere Sabino, anche soggetto e sceneggiatura)
1992: Assolto per aver commesso il fatto, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo dell’ex funzionario Emilio Garrone)
1994: Nestore, l’ultima corsa, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo del vetturino Gaetano)
1995: Romanzo di un giovane povero, regìa di Ettore Scola (nel ruolo di Aldo Bartoloni)
1998: Incontri proibiti, regìa di Alberto Sordi (nel ruolo dell’ingegner Armando Andreoli, rieditato nel 2002 con il titolo Sposami papà)
REGISTA
1966: Fumo di Londra (anche sceneggiatura)
1966: Scusi, lei è favorevole o contrario? (anche sceneggiatura)
1967: Un italiano in America (anche sceneggiatura)
1969: Amore mio, aiutami (anche sceneggiatura)
1970: Le coppie (episodio La camera, anche sceneggiatura)
1973: Polvere di stelle (anche sceneggiatura)
1974: Finché c’è guerra c’è speranza (anche sceneggiatura)
1976: Il comune senso del pudore (anche soggetto e sceneggiatura)
1978: Dove vai in vacanza? (episodio Le vacanze intelligenti, anche sceneggiatura)
1980: Io e Caterina (anche sceneggiatura)
1982: Io so che tu sai che io so (anche sceneggiatura)
1982: In viaggio con papà (anche sceneggiatura)
1983: Il tassinaro (anche soggetto e sceneggiatura)
1984: Tutti dentro (anche soggetto e sceneggiatura)
1987: Un tassinaro a New York (anche soggetto e sceneggiatura)
1992: Assolto per aver commesso il fatto (anche soggetto e sceneggiatura)
1994: Nestore, l’ultima corsa (anche soggetto e sceneggiatura)
1998: Incontri proibiti (anche soggetto e sceneggiatura, ripresentato nel 2002 con montaggio diverso e col titolo Sposami papà)
DOPPIATORE CINEMATOGRAFICO
1938: Muraglie, regia di James Parrott (voce di Ollio)
1938: Avventura a Vallechiara, regia di John Blyston (voce di Ollio)
1939: I diavoli volanti, regia di Edward Sutherland (voce di Ollio)
1940: Noi siamo le colonne, regia di Alfred Goulding (voce di Ollio)
1942: Casablanca, regìa di Michael Curtiz (voce di Curt Bois, il ladro di portafogli)
1945: La valle del destino (The valley of decision), regìa di Tay Garnett (voce di Preston Foster)
1946: Il bandito senza nome, regìa di Joseph L. Mankiewicz (voce di Sheldon Leonard)
1946: La scala a chiocciola, regìa di Robert Siodmak (voce di Kent Smith)
1946: Abbasso la ricchezza!, regìa di Gennaro Righelli (voce di Vittorio Mottini)
1946: La vita è meravigliosa, regia di Frank Capra (voce di l’autista di taxi)
1947: La città del jazz (New Orleans), regìa di Arthur Lubin (voce di Woody Herman)
1947: Perdutamente (Humoresque), regìa di Jean Negulesco (voce di Craig Stevens)
1948: Il massacro di Fort Apache, regìa di John Ford (voce di Pedro Armendáriz)
1948: Ladri di biciclette, regìa di Vittorio De Sica (voce del venditore di biciclette a Porta Portese, attore non identificato)
1948: Il cervello di Frankenstein, regia di Charles Barton (voce di Charles Bradstreet)
1949: Domenica d’agosto, regìa di Luciano Emmer (voce di Marcello Mastroianni)
1950: Cronaca di un amore, regìa di Michelangelo Antonioni (voce di Franco Fabrizi)
1950: Prima comunione, regìa di Alessandro Blasetti (voce fuori campo del narratore)
1956: I pinguini ci guardano, regìa di Guido Leoni (voce fuori campo di un animale)
TEATRO
1936-1937: San Giovanni, Compagnia di Aldo Fabrizi e Anna Fougez
1938-1939: Ma in campagna è un’altra… rosa, Compagnia di Guido Riccioli e Nanda Primavera
1941-1942: Tutto l’oro del mondo, Compagnia di Guido Fineschi e Maria Donati
1942-1943: Teatro della caricatura, accanto a Fanfulla
1943-1944: Ritorna Za-Bum, di Marcello Marchesi, regìa di Mario Mattòli
Sai che ti dico?, di Marcello Marchesi, regìa di Mario Mattòli
1944-1945: Un mondo di armonie, rivista musicale di Alberto Semprini
Imputati… alziamoci!, di Michele Galdieri
1945-1946: Soffia so’…, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini
Soffia so’… n. 2, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini
1947-1948: E lui dice…, di Benecoste, regìa di Oreste Biancoli e Adolfo Celi
1952-1953: Gran baraonda, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, accanto a Wanda Osiris
COMPOSITORE E CANZONI
1966: You never told me (Sordi – Piccioni) cantata da Lydia MacDonald nel film Fumo di Londra e in italiano da Mina col titolo Breve amore
1966: Richmond bridge (Sordi – Piccioni) cantata da Lydia MacDonald nel film Fumo di Londra
1970: Il presidente del Borgorosso Football Club (Sordi – Piccioni) – tema del film omonimo
1973: Ma ‘ndo… Hawaii? (Sordi – Piccioni) cantata da Alberto Sordi e Monica Vitti nel film Polvere di stelle
1981: E va’… E va’… (Claudio Mattone).
1981: Mia cara Olimpia… (Sordi – Nicola Piovani) – breve versione cantata della Gavotta di Olimpia tema del film Il marchese del Grillo
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