Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone
Dall’edizione 2008 del Festival Nazionale Cinema, Teatro e Televisione del Comune di Villa Basilica (Lucca), affidato dall’Amministrazione Comunale alla Direzione Artistica del Giornalista Franco Mariani e all’organizzazione tecnica dell’Associazione Firenze Promuove, premiazione di Erminio Macario, alla memoria.
Erminio Macario, meglio noto al pubblico semplicemente come Macario, nasce a Torino nel 1902 e muore nella stessa città il 26 marzo 1980.
Nella sua lunga carriera ha lavorato in oltre cinquanta spettacoli teatrali tra varietà, riviste, commedie musicali e spettacoli di prosa. Ha lavorato anche al cinema e in televisione.
I critici lo hanno identificato con una comicità dal candore surreale, un umorismo lieve, sospeso tra le pause, gli sguardi, la salacità delle battute.
Erminio comincia a recitare da bambino a scuola, finchè non è costretto ad abbandonare gli studi per lavorare e aiutare la sua famiglia, molto povera.
A 18 anni entra in una compagnia di ‘scavalcamontagne’, termine piemontese che indica quelle compagnie di paesi che rappresentano drammi e farse durante le feste popolari.
Nel 1921 esordisce nel teatro di prosa, nel 1924 passa a quello di varietà con una scritturazione nella compagnia di Giovanni Molasso.
Il suo debutto con il ruolo di “secondo comico” fu al “Teatro Romano” di Torino, cui seguono vari lavori a Milano con Piero Mazzuccato e Carlo Rota. In queste occasioni scopre la sua predisposizione a fare il mimo.
Nel 1925, Macario viene notato dalla famosa soubrette Isa Bluette che lo scrittura come comico grottesco. Nasce così un’accoppiata, quello della maschera clownesca che si accompagna sul palco alla bella soubrette, che porterà avanti con successo per molti anni.
Nel 1929 Macario firma la sua prima rivista come autore, ‘Paese che vai’, in collaborazione con Chiappo.
Nel 1930 fonda una propria compagnia teatrale, che resterà in vita per oltre 30 anni e nel 1937 scrittura Wanda Osiris, con cui costituisce la coppia più famosa degli spettacoli di genere. Sarà proprio la coppia Macario-Osiris a mettere in scena una delle prime commedie musicali italiane, “Piroscafo giallo” di Macario, Ripp e Bel-Ami.
Tante le attrici lanciate da Macarie, tutte belle e brillanti: tra loro anche Sandra Mondaini, Margherita Fumero, Lea Padovani, le sorelle Nava, Marisa Maresca, Lauretta Masiero, Dorian Gray, Flora Lillo, Marisa Del Frate, Lucy D’Albert, Valeria Fabrizi.
Negli anni ’40 Macario prosegue la sua attività in teatro con grandi successi come ‘Amleto, che ne dici?’ (1944), “Febbre azzurra” (1944-45), “Follie d’Amleto” (1946), “Le educande di San Babila” (1948), “Ocklabama” (1949) e “La bisbetica sognata” (1950). Nel 1951 arriva a Parigi dove il presidente francese Charles De Gaulle impone che l’attore venga scortato da corazzieri in alta uniforme.
Nel 1951 sposa in seconde nozze Giulia Dardanelli dalla quale ha due figli: Alberto che diventerà un regista, e Mauro, poeta e scrittore, nonché biografo del padre.
Negli anni Macario diventa il protagonista più famoso della rivista italiana, tanto da essere consacrato come il “Re della rivista”.
La comicità, le scenografie, i costumi sfarzosi, le musiche brillanti e la bellezza delle donne sul palco donano al pubblico un mix di sensualità e comicità farsesca.
Dopo il record di incassi raggiunto con “Made in Italy” (1953), che segna anche il suo ritorno in coppia con la “divina” Wanda Osiris e “Tutte donne meno io” (1955), in cui Macario era l’unico uomo circondato da ben quaranta “donnine”, il comico piemontese si dedica alla commedia musicale.
Accanto a grandissime primedonne quali Sandra Mondaini e Marisa Del Frate, realizza indimenticabili spettacoli come “L’uomo si conquista la domenica” (1955), “Non sparate alla cicogna”‘ (1957) di Maccari e Mario Amendola, “E tu, biondina” (1957) e “Chiamate Arturo 777” (1958) di Corbucci e Grimaldi.
Dagli anni trenta agli anni cinquanta, Macario recita anche per il cinema firmando anche alcune sceneggiature. Dopo qualche esperienza di produzione cinematografica, torna alla rivista e prende parte a alcuni film seppur in parti secondarie.
Nel 1957, il regista e scrittore Mario Soldati lo chiama per il suo ‘Italia piccola’, ruolo drammatico in cui Macaria dimostra una grande versatilità.
Poi arriva Totò: con lui gira sei film tra il 1959 e il 1963: ‘La cambiale’, ‘Totò di notte n. 1’, ‘Lo smemorato di Collegno’, ‘Totò contro i quattro’, ‘Il monaco di Monza’ e ‘Totò sexy’.
Negli anni ’60 Macario si dedica al teatro di prosa, anche in ruoli drammatici mentre nel decennio successivo si occupa della trasposizione televisiva di alcune sue commedie di successo.
Negli ultimi anni della sua vita, l’attore torinese si impegna nella realizzazione del suo teatro, ‘La Bomboniera’ di Torino, che inaugura nel 1977 con una esilarante rivisitazione della commedia di Molière ‘Il medico per forza’.
In televisione è tra i protagonisti di Carosello, fino al suo congedo che avviene nel 1978.
La Rai gli dedica un varietà, ‘Macario più’, sei puntate tra prosa e rivista in cui l’attore ripercorre le tappe della sua lunga carriera.
Durante l’ultima replica della sua ultima fatica teatrale, ‘Oplà, giochiamo insieme’, Macario accusa un malessere che si scoprirà essere un sintomo di un tumore che lo porterà alla morte, sempre assistito dalla sua amata Giulia Dardanelli.
Filmografia
Riviste e commedie musicali
Riviste e commedie musicali
Tutti i diritti riservati a Franco Mariani e Firenze Promuove © 2008 – 2016
You must be logged in to post a comment Login