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Dall’edizione 2008 del Festival Nazionale Cinema, Teatro e Televisione del Comune di Villa Basilica (Lucca), affidato dall’Amministrazione Comunale alla Direzione Artistica del Giornalista Franco Mariani e all’organizzazione tecnica dell’Associazione Firenze Promuove, premiazione di Paolo Valenti, alla memoria.
Paolo Valenti, giornalista, nasce a Roma il 6 ottobre 1922 e qui muore il 15 novembre 1990,
Trascorre la sua infanzia a Firenze, poi è a Genova durante gli anni del Liceo ed infine a Roma dove si laurea in “Lettere e Filosofia” con una tesi in psicologia: “Lo sport per la riabilitazione dei minori”.
In quegli anni pratica sport attivamente, dalla lotta greco-romana alla marcia al ciclismo.
Scrive per il teatro e collabora con riviste letterarie.
Nel 1951 viene assunto per concorso dalla RAI come radiocronista.
Si sposa a Genova nel 1952 con Bruna, musicista, da cui avrà quattro figli: Mauro, Alessandro, Graziano e Paola.
Nel 1953 vince il premio Saint Vincent con il documentario radiofonico “L’ultima cordata”.
Inizia in quegli anni un’attività intensa con radiocronache per il Polesine, Mille Miglia, Palio di Siena, Giro d’Italia, oltre alla presenza continua nelle rubriche radiofoniche di Radiosera e Telescopio.
Viene premiato con il “Microfono d’argento” per la radio.
Dal 1960 è il radiocronista dei primi viaggi di Paolo VI in Terrasanta e poi in Uganda.
Ma è anche il radiocronista dei principali eventi sportivi: dalla vittoria di Berruti alle Olimpiadi di Roma ai campionati mondiali di ciclismo, dalle Olimpiadi di Tokio del ’64 e di Città del Messico del ’68 alla indimenticabile radiocronaca nel 1967 dal Madison Square Garden di New York del match Benvenuti – Griffith, ancora oggi considerata un capolavoro del radiocronismo sportivo.
Nel 1963 pubblica il romanzo “La bagarre”.
Nel 1968, rientrando dai campionati europei di atletica in Polonia assiste da Bratislava all’invasione della Cecoslovacchia: riesce ad arrivare a Vienna e trasmette i primi servizi per la Rai su quelle drammatiche giornate.
Passato nel 1969 alla televisione è caporedattore responsabile per le telecronache dirette.
In quegli anni inizia una serie di telecronache sperimentali che segneranno il futuro della televisione: le “dirette” delle operazioni chirurgiche, delle immersioni subacquee, della regata delle repubbliche marinare, del lavoro quotidiano alle cave di marmo ed alle tonnare.
Nel 1970 inventa insieme a Maurizio Barendson “90° minuto” che condurrà ininterrottamente per venti anni.
Per tutti gli anni Settanta continua l’attività di telecronista per i grandi eventi, tra cui il terremoto del Friuli, le elezioni dei Presidenti della Repubblica, di Papa Luciani e Papa Woytila.
Dagli anni Ottanta si dedica interamente allo sport televisivo, proseguendo la conduzione di “90° minuto”, che ha ormai un successo straordinario di pubblico, ed è ospite di innumerevoli trasmissioni calcistiche.
Diventato uno dei volti più noti ed apprezzati della televisione riceve premi prestigiosi: il microfono d’argento per la televisione, Telegatto, Premio Salsomaggiore, il Guerino d’oro ed il Premio Bancarella per lo sport.
Nel 1990 festeggia a Viareggio i venti anni di “90° minuto”.
Il 22 ottobre sospende le trasmissioni.
Muore a Roma il 15 novembre 1990.
Il suo modo di fare televisione all’interno del mondo sportivo, e soprattutto di quello del calcio, è ancora oggetto di studi e soprattutto è fonte di rimpianto ed è elogiato ai massimi vertici del mondo del giornalismo oltreché riconosciuto dal pubblico televisivo e dalla società civile in generale.
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