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Il Comune di Firenze subito dopo il ritiro delle acque calcolò che per sgomberare le immense cataste di rifiuti con i suoi soli mezzi dell’Asnu avrebbe impiegato non meno di quattro anni e mezzo.
Dopo qualche giorno dal ritro delle acque entrano in azione le ruspe su 750 piazze e strade alluvionate, lungo 3mila ettari di terreno, per rimuovere 500mila tonnellate di fango.
Tre furono le case totalmente crollate, 43 parzialmente, 190 quelle puntellate perché pericolanti (da tenere presente che la maggior parte degli stabili comprendeva numerosi quartieri di abitazione), 13.943 le abitazioni devastate (con altrettante famiglie) per un totale di 43.097 persone.
Ben 62 scuole comunali alluvionate – le scuole rimasero chiuse per circa 2 settimane – 600 le aziende industriali, 9.752 gli esercizi commerciali comprese 128 gallerie antiquarie, 8.584 le botteghe artigiane, 11.688 i quintali di alimentari vegetali distrutti, 7.583 i quintali di alimentari animali, 662 i grossi capi di animali morti, 1.080 quelli piccoli.
Si stimò in 75 miliardi di lire le perdite registrate dal settore industriale, 85 miliardi in quello commerciale, 35 miliardi in quello artigiano.
L’Ataf subì danni per 1 miliardo e mezzo di lire, con 121 veicoli fuori uso; 80 milioni di lire invece i danni subiti dall’Azienda della Nettezza Urbana, 200 milioni quelli dell’Azienda Farmaceutica Comunale.
Quattromila i venditori ambulanti dell’intera provincia di Firenze che hanno avuto distrutte le loro mercanzie, oltre 1.000 solo in città, mentre 15mila furono i dipendenti dell’abbigliamento rimasti senza lavoro a causa dei danni.
Ben 18mila sono le persone che persero il lavoro.
Centinaia le aziende sinistrate.
Il settore più colpito fu quello delle confezioni, con 154 aziende danneggiate, seguito da quello della meccanica con 58 aziende; poi le calzature e le pelletterie (32 aziende gravemente danneggiate), e il settore degli alimentari (31 aziende praticamente distrutte).
Impressionanti anche i danni alle strutture ricettive della città: in tutto risultarono danneggiati 248 alberghi su 357, mentre l’80% dei ristoranti andò distrutto.
A Firenze le Forze Armate lavorarono in continua emergenza per un mese con 7.500 soldati, 12 elicotteri, 68 carri armati leggeri, 536 camion, 84 autobotti, 22 riflettori, 31 gruppi elettrogeni, 42 motopompe.
Alla data dell’11 novembre risultarono distrutte 4.485 carogne di bovini ed equini 1.261 suini e ovini, 2.985 quintali di carne, 340 quintali di pesce, 1.000 quintali di pelli fresche.
© 2016 Franco Mariani e Mattia Lattanzi
Testo dalla mostra fotografica da loro curata.
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