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L’anno 2009 passerà alla storia dell’Associazione per la sofferta, ma ferma, decisione di annullare la cerimonia annuale in ricordo delle 35 vittime dell’alluvione come protesta ufficiale nei confronti del Sindaco Matteo Renzi e dell’Arcivescovo Giuseppe Betori, tra l’altro ex Angelo del Fango.
Tutto regolare invece per la sempre attenza presenza e partecipazione dell’Associazione alla promozione della cerimonia annuale in ricordo dell’eroico sacrificio dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi, barbaramente trucidato, il 20 gennaio 1978, da un commando di terroristi di Prima Linea durante un agguato al carcere delle Murate.
Il Presidente Franco Mariani ha partecipato a tutte e 3 le cerimonie – cimitero, questura, via delle Casine – a fianco della vedova, Signora Mariella Magi Dionisi e della figlia Jessica che all’epoca dei fatti aveva solo due anni.
Queste alcune delle iniziative messe in atto dall’Associazione durante l’anno.
MORTO PADRE ERNESTO CAROLI IL TOSCANO/FIORENTINO FONDATORE DELL’ANTONIANO – ZECCHINO D’ORO
Pochi lo sanno ma l’Antoniano di Bologna, sede storica dello Zecchino d’Oro, fu fondato da un Toscano, Padre Ernesto Caroli, nativo della Provincia di Firenze, una frazione del Comune di Palazzuolo (Fi), dove vide la luce il 9 gennaio del 1917.
Padre Ernesto è morto lunedì 23 marzo, alla veneranda età di 92 anni e la notizia, a Firenze, è stata diffusa da Firenze Promuove.
“Uno dei tanti toscani che ha indossato il saio di San Francesco, ma che per questo non ha perso la sua toscanità – cosi lo ricorda Franco Mariani, Presidente di Firenze Promuove, giornalista da sempre legato allo Zecchino d’Oro – e ora che ci ha lasciato mi pare bello e doveroso sottolineare questa sua toscanità e far notare ai toscani che l’Antoniano, in tutte le sue mille sfaccettature, compreso anche lo Zecchino d’Oro, che è la branchia più conosciuta al grande pubblico, e in tutto il mondo, è nato grazie ad un toscano, quasi ad un fiorentino, essendo nato Padre Ernesto a Palazzuolo, in provincia di Firenze”.
Padre Caroli è uno dei quattro francescani che nel 1953 fondò a Bologna l’Antoniano di Bologna, struttura allora innovativa per il capoluogo dell’Emilia Romagna, e che, grazie allo Zecchino d’Oro, rassegna internazionale di canzoni per l’infanzia, trasmessa da Rai Uno in mondovisione, è oggi conosciuta in tutto il mondo.
Gli altri fondatori, assieme a Padre Ernesto, furono Padre Benedetto Dalmastri , Padre Berardo Rossi e Padre Gabriele Adani negli anni Sessanta capirono l’importanza dell’utilizzo come mezzi di comunicazione sociale degli studi tv della struttura.
Nel 1954 inaugurò la Mensa dei poveri, in funzione ancora oggi, dove i poveri della città possono trovare un pasto caldo, anti segnano di quello che in anni più vicini a noi fa la Caritas, e l’Accademia di arte drammatica, dove si diplomano tanti nuovi attori.
Alternando l’impegno civile a quello sociale, fece crescere l’Antoniano che divenne una realtà sempre più articolata, di non facile comprensione agli occhi di chi non vedeva di buon occhio alcune iniziative di impronta giudicata poco spirituale.
Fece nascere tra l’altro la Società del Vangelo e diede vita ad Antoniano Insieme, un centro per bambini affetti da sindrome di down.
All’interno del suo Ordine, in qualità di segretario della Conferenza dei Ministri provinciali, fu promotore nel ’72 di un incontro ad Assisi dal quale nacque il Mo.Fra. (Movimento Francescano), del quale padre Ernesto fu eletto segretario e il cui intento era quello di creare un orizzonte comune ai tre Ordini francescani.
FESTIVAL NAZIONALE DEL CINEMA, TEATRO TELEVISIONE DI VILLA BASILICA (LU) – TAGLIO DEI COSTI PER LEGGE MA GRANDE INIZIATIVA A FIRENZE CON TESTIMONIANZE DIRETTE SU EVENTO NAZIONALE DELLA BIBBIA IN TV
L’11ma edizione, quella del 2009, del Festival Nazionale del Cinema, Teatro, Televisione di Villa Basilica (Lucca), sempre affidata all’organizzazione di Firenze Promuove e del suo Presidente Franco Mariani, è stata caratterizzata dal taglio dei costi, pari al 50% del budget dell’anno precedente, imposto dalla Legge Finanziaria varata dal Governo.
Di conseguenza non è stato possibile organizzare degli eventi particolari come nelle ultime edizioni.
Tuttavia il Direttore Artistico, Franco Mariani e il Sindaco, Giordano Ballini, hanno lavorato per, nei limiti delle possibilità imposte dalla Legge, di vedere se fosse possibile organizzare una iniziativa particolare e di pregio anche per l’11ma edizione, e sempre nel capoluogo toscano.
Questo l’elenco degli artisti vincitori nel 2009 della 11 edizione del Festival Nazionale del Cinema, Teatro, Televisione di Villa Basilica, insigniti del premio “Giulia Ammannati”, la madre di Galileo Galilei, illustre concittadina di Villa Basilica.
L’iniziativa che si è tenuta a Firenze, e che si è concretizzata grazie alla collaborazione della nostra Associazione, delle Acli Toscana e del Monte dei Paschi di Siena, si è svolta il 20 maggio, e ha riguardato la presentazione del libro “La Bibbia giorno e notte – i mille volti di un esperienza indimenticabile” con il direttore di Rai Vaticano e alcuni dei lettori fiorentini illustri della Bibbia.
Dal 5 all’11 ottobre 2008, per una settimana, si è celebrato un evento televisivo e culturale storico, molto voluto dalla struttura Rai Vaticana e dal suo direttore, il giornalista vaticanista Giuseppe De Carli: la lettura integrale non stop in Tv della Sacra Bibbia, il libro più letto e stampato al mondo, grazie ad una maratona televisiva di 139 ore con la partecipazione di 1.452 lettori, provenienti da 64 paesi, tra cui alcuni toscani e in particolare fiorentini quali il Direttore Artistico del Festival, il giornalista vaticanista Franco Mariani, la giornalista Maria Fernanda Ciccolo, gli Onorevoli Carlo Casini e Valdo Spini, e i due Arcivescovi di Firenze all’epoca in carica (caso unico per una diocesi italiana) quello eletto, Mons. Giuseppe Betori, e l’Amministratore, Cardinale Ennio Antonelli.
Da quell’evento, a cui partecipò per primo Papa Benedetto XVI, primo papa a sponsorizzare in un Angelus una trasmissione televisiva dove vi partecipava anche il Vicario di Cristo, e molti volti noti del mondo dello spettacolo, della politica, del Vaticano, oltre che a moltissime semplici persone, è nato un libro, “La Bibbia giorno e notte – i mille volti di un esperienza indimenticabile”, a cura di Giuseppe De Carlo e Elena Balestri, su progetto fotografico di Pippo Onorati e Luca Adami, editrice Velar e Rai Eri, con allegato un dvd che contiene tutte le foto dei 1.452 lettori, oltre ad un video che ripercorre le tappe salienti della maratona televisiva, che ha ricevuto l’Oscar Speciale al 49 Premio Regia Televisiva.
L’idea di tenere anche fuori da Roma la presentazione del libro si deve all’impegno del Direttore Artistico del Festival, Franco Mariani, uno dei lettori fiorentini della Bibbia, che ha coinvolto nel progetto ovviamente la struttura di Rai Vaticano e Giuseppe De Carli, assieme alle sue collaboratrici, Elena Balestri e a Carmela Lisabettini, l’Associazione Firenze Promuove, di cui Mariani è Presidente, e che organizza sempre eventi storici e unici, il Comune di Villa Basilica, che con il suo Festival Nazionale l’anno scorso premiò la struttura di Rai Vaticano per il loro impegno, e le Acli della Toscana, da sempre impegnate nella promozione e valorizzazione dei valori cattolici nella nostra società.
“L’aver preso l’impegno di leggere un brano della Sacra Bibbia in occasione della maratona televisiva – ha sottolineato il giornalista Franco Mariani, ideatore della presentazione fiorentina del libro – di fatto ti ha fatto assumere un impegno quasi “perpetuo” nei confronti di questo sacro libro. E’ una responsabilità che senti dentro e che ti porta a parlare agli altri di questa esperienza. Io ho letto tante volte durante le mie partecipazioni alla messa le letture sacre, ma mai come in quel momento ho “sentito” su di me una responsabilità e un impegno che da quel momento prendevo quando via web ho scelto il brano, o forse il brano ha scelto me, e poi in basilica quando mi sono spiritualmente preparato prima della lettura, e poi nella vita di tutti i giorni, dove cerco di raccontare quell’esperienza di condivisione con altri colleghi lettori provenienti non solo da tutta Italia ma da tutto il mondo. Ecco perché ho fortemente voluto organizzare questa presentazione fiorentina di quell’esperienza, per farla condividere a più persone possibili, andando oltre a quello che hanno visto in tv”.
“Siamo ben felici – ha dichiarato il Sindaco di Villa Basilica Giordano Ballini – di contribuire alla realizzazione di questo evento a Firenze che è un po’ il proseguimento ideale della premiazione della struttura Rai Vaticano, diretta egregiamente da Giuseppe De Carli, dello scorso luglio da parte del Festival Nazionale del Cinema, Teatro, Televisione del nostro Comune. Allora avevamo captato la portata che avrebbe avuto questo evento, che era ormai nella sua fase organizzativa conclusiva, e quindi essere oggi impegnati in questa presentazione non fa che renderci felici”.
“Come Acli Toscana – ha dichiarato il Presidente Federico Barni – abbiamo subito accettato la richiesta di Franco Mariani di contribuire alla realizzazione di questa presentazione. La nostra è un Associazione cattolica fortemente impegnata anche nella cultura e cosa c’è di più gratificante per un cattolico nel partecipare alla divulgazione del libro sacro per eccellenza. Da parte nostra ci auguriamo che i fiorentini e i toscani partecipino a questo evento che sarà anche l’occasione per avere una testimonianza diretta da parte di Giuseppe De Carli dello storico viaggio di Papa Benedetto XVI in Terra Santa, che lui seguirà passo passo nel prossimo mese di maggio. Sicuramente offriremo un evento unico il prossimo 20 maggio”.
L’importanza dell’appuntamento sta poi tutto nelle parole dell’Arcivescovo di Firenze e Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, Mons. Giuseppe Betori: “Ho giudicato un privilegio quello di poter aprire la lettura dei testi dei vangeli; Sono lieto di essere stato invitato a partecipare alla iniziativa “La Bibbia giorno e notte”, che ha permesso, per la felice intuizione del dott. Giuseppe De Carli e il sostegno della RAI, di offrire una lettura continua dell’intero testo biblico”. Lo stesso Arcivescovo ha dedicato all’importanza della lettura della Bibbia nelle case la lettera che è stata diffusa a tutte le famiglie della diocesi in occasione della benedizione delle case: “Occorre anzitutto che la parola di Dio scritta non manchi materialmente nelle nostre case. Ogni famiglia deve avere la sua Bibbia. Poi la Bibbia non basta averla: occorre leggerla, e leggerla bene”.
Ampio risalto all’avvenimento è stato dato dai quotidiani regionali e dalle maggiori emittenti televisive della Toscana.
Vi proponiamo il testo dell’articolo apparso nelle pagine regionali di cultura e spettacolo sul quotidiano “La Nazione” a firma di Michele Brancale:
A Papa Benedetto l’idea piaceva. Una diretta no-stop in tv della Bibbia, ‘I Libri’ per eccellenza, così come la proponeva il vaticanista della Rai Giuseppe De Carli insieme alla collega Elena Balestri, si presentava come un evento mediatico di grande bellezza e di utilità non comune.
Dunque, invitato De Carli a Castelgandolfo, chiese più dettagli sul progetto, che comprendeva anche l’apertura della maratona biblica da parte sua.
“Potrei commentare il brano”, fu il senso di una frase del Papa. De Carli spiegò che la lettura era stata pensata “sine glossa”, senza aggiunte.
Certo sarebbe stato difficile dire di no al Papa, ma come conciliare la sua richiesta con il coinvolgimento di altri 1451 lettori, di diverse sensibilità e confessioni cristiane?
Il Papa capì e dette il suo assenso a partecipare, anche perché, osservava, la Bibbia si comunica comunque sopra ogni commento.
De Carli sintetizza in questi termini una parte del racconto di questa avventura, proposta nell’autunno scorso per 139 di diretta dalla telecamere della Rai e che ora è diventata anche un libro e un dvd, ‘La Bibbia giorno e notte, i mille volti di un’esperienza indimenticabile’ (su un progetto fotografico di Pippo Onorati e Luca Adami, Edizioni Velar-Rai Eri), presentati nella sala convegni del Monte dei Paschi su iniziativa di Franco Mariani, Firenze Promuove, il Comune di Villa Basilica e Acli.
Accanto a De Carli, anche Mariani, e due lettori della Bibbia: l’europarlamentare Carlo Casini e l’onorevole Valdo Spini. Il programma più lungo della storia della tv (segue, al secondo posto, la diretta dell’atterraggio sulla Luna) ha avuto come protagonista la Bibbia e come interpreti personalità che, in un certo senso, rappresentano l’intero arco possibile di ascolto, dal Papa a Roberto Benigni, insieme a volti meno conosciuti ma proprio per questo rappresentativi di tutti.
“La Chiesa – racconta De Carli – accettò subito il nostro progetto. Sono venuto a Firenze anche per rendere omaggio all’intelligenza pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Betori, allora alla Cei, che lo comprese e lo promosse”.
E il legame non è casuale: Betori ha guidato la revisione del testo della Bibbia, uscita in nuova traduzione quest’anno e la lettura in tv era proprio della nuova edizione.
A questo fatto, si può aggiungere una curiosità.
Fu il cardinale Florit, predecessore di Betori sulla cattedra di Firenze, a operare la revisione della Bibbia dopo il Concilio Vaticano II.
C’è di più: il senso di Firenze “città sacra”, “Città sul monte” per La Pira che la guardava così dal colle di San Miniato anche se fiorisce in una valle, alla luce di Roma e a quel “lumen ex oriente” che è per i cristiani, innanzitutto, Gerusalemme.
“Firenze – Giovanni Paolo II nella sua visita dell’ottobre ’86 – non si deve accontentare di essere una capitale di monumenti…. La storia non è fatta solo con gli avvenimenti esteriori: essa è scritta prima di tutto dal di dentro: è la storia delle coscienze umane, delle vittorie e delle sconfitte morali. Il progresso dell’umanità non si misura tanto in termini di conquiste tecnologiche quanto piuttosto col metro della sensibilità morale raggiunta dai suoi componenti” .
Roma, Firenze, Gerusalemme, edificate non poco sui pilastri del sacro, trasfigurate anche dall’ascolto della Bibbia, diventano icone possibili di ogni città che sente in sé l’aspirazione alla bellezza e alla pace: molto, molto laicamente. Dettagli e immagini su la ‘Bibbia giorno e notte’ sul blog raivaticano.blog.rai.it (Michele Brancale)
Ecco le dirette testimonianze dei lettori fiorentini illustri:
Sono lieto di essere stato invitato a partecipare alla iniziativa “La Bibbia giorno e notte”, che ha permesso, per la felice intuizione del dott. Giuseppe De Carli e il sostegno della RAI, di offrire una lettura continua dell’intero testo biblico.
Mi ha fatto molto piacere anche il fatto che, tramite questa iniziativa, per la prima volta gli italiani sono stati raggiunti dalla nuova versione italiana della Bibbia che la CEI ha preparato per la liturgia.
Quasi un’introduzione globale a quanto i cattolici italiani potranno ascoltare, nel frammento delle singole letture, nelle assemblee liturgiche domenicali e quotidiane nei prossimi anni.
Ritengo poi meritoria questa iniziativa perché ha riportato la Bibbia nel suo contesto più proprio, quello della proclamazione, investendo la testimonianza di tanti così vari lettori.
Ho giudicato un privilegio quello di poter aprire la lettura dei testi dei vangeli, essendomi stata affidata la proclamazione dei primi due capitoli del vangelo secondo Matteo e ho sentito particolarmente la responsabilità di introdurre gli ascoltatori nel mistero della vicenda storica di Gesù.
Quando il collega e amico Giuseppe De Carli a luglio 2009, durante la cerimonia di premiazione della struttura Rai Vaticano al 10° Festival Nazionale del Cinema, Teatro, Televisione del Comune di Villa Basilica (Lucca) ha parlato dell’evento della “Bibbia giorno e notte” che si sarebbe tenuto ad ottobre, ho subito pensato di partecipare come lettore.
Ho preso questa decisione soprattutto nel ricordo del Cardinale Ermenegildo Florit, mio Arcivescovo a Firenze, di cui ho avuto il privilegio di scrivere la sua unica biografia pubblicata, e che nel 1965, dopo il Concilio Vaticano II, ha presieduto la commissione incaricata di redigere il nuovo testo in italiano della Bibbia.
Mai avrei pensato che, dopo 40 anni, Firenze, la mia città, fosse ancora legata alla Bibbia, attraverso il suo nuovo Pastore, l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Betori che ha avuto l’onere e l’onore di seguire l’iter e poi di promulgare il nuovo testo della Bibbia in italiano i cui testi da ora in poi saranno usati nella celebrazione della Santa Messa.
La città di Dante, Firenze, sembra quindi essere legata da un filo indissolubile con la Bibbia.
Non a caso, come ama ricordare Giuseppe De Carli, Mons. Betori poi, ha contribuito in maniera energica al progetto della lettura no stop della Bibbia.
Mons. Betori ha poi dedicato all’importanza della lettura della Bibbia nelle famiglie la lettera pastorale 2009 distribuita a tutte le famiglie della diocesi in occasione delle benedizione delle case da parte dei parroci.
Ringrazio Giuseppe per essere venuto nei giorni scorsi a Firenze a presentare il libro scaturito da questa esperienza unica, e per aver reso ancora testimonianza di come duro sia il lavoro dei giornalisti cattolici nel mondo della comunicazione e dell’immagine piuttosto che della “Parola”.
Credo che tutti i 1.452 lettori, me compreso, abbiano da quel giorno una missione in più: quello di far comprendere come la lettura di una brano della Bibbia possa cambiare radicamente la vita di tutti.
La lettura della Bibbia, giorno e notte, innanzi alle Camere televisive nella solennità della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, ha costituito un evento emozionante, non tanto per la lettura della Bibbia in se, ma per la ininterrotta lettura quasi superando i limiti del tempo, ad opera di di persone diversamente impegnate nella società civile e di diversa fede religiosa.
Tutti questi aspetti hanno manifestato simbolicamente la centralità della Bibbia, nella modernità ( trasmissione televisiva) nel tempo ( lettura continua di giorno e di notte) e nello spazio ( lettori di estrazione culturale e nazionale diversa).
E´stato un simbolo non di poco conto! “
Ho vissuto una grande esperienza per vari motivi.
Il primo è che in Italia il testo della Bibbia non è conosciuto come dovrebbe.
Ho sentito tutta l’emozione di partecipare ad un evento che assumeva quindi non solo un grande valore religioso, ma un grande valore culturale per il nostro popolo.
In secondo luogo per la limpida ispirazione ecumenica dell’iniziativa: Tutti alla pari, i partecipanti qualsiasi fosse la loro affiliazione religiosa o la loro posizione personale nella vita e nel lavoro.
Qualcosa di unico e di veramente commovente.
In terzo luogo a me sono toccati testi bellissimi.
I Salmi dal 120 al 125: . Salmi che parlano dell’aiuto che viene da Dio (l’Eterno) in ogni situazione di difficoltà, che parlano di pace , di giustizia.
Un’esperienza che mi ha profondamente ritemprato e mi ha dato fiducia.
Quando ho saputo dal Corriere della Sera di questa iniziativa mi sono subito interessata alla possibilità di partecipare. La Bibbia è un testo universale, di grande fascino e attrattiva anche per chi, come me , non è cattolica praticante.
La coralità del progetto, essere in tanti tutti insieme a partecipare di un’esperienza di notevole valore spirituale, e poi attraverso la Rai, che è la mia azienda (vi ho lavorato per più di 40 anni) mi ha fatto intravedere un’esperienza per me irrinunciabile.
Ho affrontato volentieri un viaggio fino a Roma ,e non sono rimasta delusa.
L’organizzazione era accurata e precisa, ho incontrato tante persone , di tutti i generi e di ogni parte del mondo, tutte come me motivate e entusiaste, il clima nella Basilica era intenso e molto speciale. Insomma mi ha fatto grande piacere essere la piccola parte di un tutto di grandissime dimensioni e di grande valore storico e culturale.
Mi sono immedesimata anche nelle dimensioni del progetto, sei giorni di letture ininterrotte, di giorno e di notte.
Io che venivo da fuori ho letto nel primo pomeriggio, ma ho pensato a tutti coloro che erano presenti, organizzatori, tecnici, lettori, nelle ore notturne. Veramente bravi.. Ho trovato, fra i lettori, colleghi Rai che non vedevo da anni, e che come , venivano da altre sedi. E’ stato bello ritrovarci uniti da questo progetto. Insomma, un’esperienza unica, di quelle che lasciano il segno. E di cui ringrazio gli organizzatori e la Rai. Un grazie anche a te per il tuo lavoro a Firenze.
Ha concluso l’incontro, con quell’arguzia e capacità di sintesi e di approfondimento che la contraddistingue, la Presidente di Biblia, Associazione laica di cultura biblica, Agnese Cini Tassinari, che ha parlato dell’importanza oggi della Bibbia nel mondo moderno.
Agnese Cini Tassinario – Presidente di Biblia
Porto qui volentieri – e ringrazio il dott. Mariani per l’invito – la mia testimonianza di “serva della Bibbia”, libro che da quando avevo 18 anni, è diventato il grande amore e la principale occupazione della mia vita, senza nulla togliere ai miei figli e nipoti
Mia madre era luterana e, personalmente, rimasi molto impressionata quando, tornando adolescente dalla Svezia, scoprii che, nella cattolica Italia, si nutriva per questo libro, per dirla con Paul Claudel, un rispetto tale da tenerlo il più distante possibile. Dopo il Concilio Vaticano II le cose sono certamente cambiate in meglio e finalmente anche nelle parrocchie e nelle associazioni cattoliche si moltiplicano corsi biblici. Ma questo nuovo interesse, confermato da un’abbondante messe editoriale, da festival biblici, convegni, manifestazioni e trasmissioni radio-televisive, ha radici giovani e deve compiere ancora molta strada per recuperare assenze secolari
In qualità di Capo Guida nazionale dello scoutismo cattolico italiano ho promosso nel 1970 i “Campi Bibbia” grazie ai quali molti capi sono cresciuti e continuano a farlo nella conoscenza della Parola di Dio e nella capacità di essere testimoni della propria fede nel servizio educativo nei confronti dei ragazzi loro affidati.
Nel 1984, dopo aver ottenuto con gioiosa fatica il dottorato in Teologia Dogmatica a Roma, ho fondato, con la collaborazione di insigni biblisti e studiosi (quali ad esempio Padre Alonso Shoekel, Mons. Ravasi, Alberto Soggin, Amos Luzzatto, Sergio Quinzio, Paolo De Benedetti e Salvatore Natoli), BIBLIA, Associazione laica di cultura biblica.
Il suo scopo è di promuovere la conoscenza della Bibbia tra le donne e gli uomini del nostro tempo, al di là delle loro opzioni religiose e non. Un’associazione “laica”, non “laicista”, cosciente del fatto che la Scrittura è nata, si è sviluppata ed è sempre stata intesa innanzitutto come messaggio religioso. La laicità di Biblia si manifesta nell’essere luogo di ospitalità per credenti e non credenti, uniti dal comune proposito di studiare i testi biblici e di produrre nel contempo una feconda e impegnativa “cultura dello scambio”.
Credo infatti che la Bibbia, oltre a essere un fondamento essenziale dell’ebraismo e dei vari rami del cristianesimo, sia una componente imprescindibile di tutte le culture dell’Occidente, sia sul piano letterario e artistico, sia su quello simbolico e filosofico, sia su quello storico e linguistico.
Conoscere questo Libro, nel contesto più profondo della nostra civiltà, è, prima ancora di un problema religioso, un fatto culturale. Ogni civiltà, anche se non se ne rende sempre conto, si riflette nei propri libri sacri che ha prodotto e dai quali, insieme, promana. Come conoscere noi stessi, il mondo in cui viviamo, la nostra storia, se non ne conosciamo le origini e i fondamenti? Dove trovare altrimenti così tanti stimoli e riflessioni sui valori universali e sui grandi perché della vita? Per i credenti poi, e per tutti coloro che ricercano la fede, è impossibile trascurare le parole che Dio ci ha voluto far conoscere affinché possiamo viverle e diventare sua immagine e somiglianza.
Facciamo perciò nostre le parole del poeta tedesco Heinrich Heine: «Che libro! Grande e vasto come il mondo, radicato nelle profondità abissali della creazione e proteso verso gli azzurri misteri del cielo… Aurora e tramonto, promessa e adempimento, nascita e morte, l’intero dramma umano, in questo testo c’è tutto».
Nei primi 25 anni di vita, Biblia ha svolto circa 7 manifestazioni annuali, fra convegni, seminari, corsi di aggiornamento e di lingua greca ed ebraica, e viaggi di studio: in totale si tratta di ben 175 eventi. Sono stati consegnati alle stampe 60 libri di “Atti”, 30 dispense e 10 guide storico-letterarie-turistiche dei nostri viaggi, per un totale di 100 pubblicazioni. Sembra molto, ma è solo un piccolo seme che coltiviamo con passione e speranza.
Una nota storia ebraica dice che un pagano chiese ai grandi Maestri Shammaj e Hillel di rispondere all’ardua domanda “Che cos’è l’ebraismo?” stando su un piede solo. Shammaj rincorse l’uomo con un bastone, mentre il mite Hillel si limitò a dire: “Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te. Tutto il resto è commento. Va’ e studia”. E forse, per parlare di Biblia e di tante altre iniziative di studio biblico, si potrebbe affermare che il nostro motto non è “Va’ e studia”, ma piuttosto “Vieni e studia”.
Per concludere, vorrei proporvi un’ultima riflessione: la Bibbia può certamente darci molto, ma c’è pure qualcosa che noi possiamo dare alla Bibbia. Se così si può dire, la Bibbia stessa ha bisogno di noi, è infatti una parola che cerca ascolto. Secondo le parole di Gregorio Magno “la Scrittura cresce con chi la legge” e noi siamo convinti e abbiamo sperimentato che essa fiorisce sempre nuova grazie a una molteplicità di letture.
Anche nei giorni successivi all’incontro i mass media regionali, carta stampata, ma soprattutto le televisioni hanno dato ampio risalto all’avvenimento.
Per visionare i numerosi servizi giornalistici sulla presentazione fiorentina, realizzati dalle principali emittenti televisive e radiofoniche della toscana, andare nella rubrica video del sito del Festival.
I GIORNALI SBAGLIANO LA DATA DELL’ALLUVIONE DI FIRENZE DEL ’66
In Agosto i giornali mentre danno ampio risalto ai risultati poco gratificanti dei test universitari delle Facoltà fiorentine, pieni di errori con risposte storiche o di cultura grossolanamente errate, per non parlare degli errori grammaticali, gli stessi giornali SBAGLIANO LA DATA DELL’ALLUVIONE DI FIRENZE DEL 1966.
Il “grave” fattaccio – denunciato da Firenze Promuove – è accaduto in occasione della notizia della morte del Senatore Ted Kennedy, ex Angelo del Fango, che visitò Firenze subito dopo il tragico disastro, e che, su alcuni articoli sul web usciti il 26 agosto, e su alcuni quotidiani del 27, pubblicano come data della storica alluvione di Firenze il giorno 3 novembre mentre in realtà il giorno dell’alluvione del 1966 è il 4 novembre (un quotidiano per esempio nell’articolo uscito sul nazionale cita la data del 3 mentre nel locale, grazie anche al cronista che c’era quel giorno, ovviamente mette la data giusta).
“Non dico che sia necessario ricorre ai libri di storia – scrive in un comunicato stampa il Presidente Mariani – basta alzare gli occhi in molte strade di Firenze del centro storico, del quartiere di Gavinana, e di altre strade per ritrovare quella data – 4/11/1966 – sulle molte targhette di marmo messe all’altezza raggiunte in quelle stesse strade dall’acqua. Attenzione non è un ‘peccato’ grave, personalmente capita anche a me, qualche volta, nonostante tutta l’attenzione che ci metto, di far uscire qualche comunicato stampa con un errore di battitura, tuttavia un giornale, un quotidiano, dovrebbe porvi più attenzione proprio perché maggiori sono gli “occhi” che ricontrollano le varie pagine prima dell’uscita in edicola”.
Come unica Associazione che dal 1994 ogni anno ricorda l’Alluvione del 1966, ci permettiamo di far presente che una data cosi importante per la città di Firenze e per il mondo che amò Firenze e gli stette accanto, merita un attenzione maggiore soprattutto verso le nuove generazioni, sempre più inclini a dimenticare……….anche per rispetto verso tutti quei morti, sempre più dimenticati, e ai fiorentini che furono così duramente colpiti.
ALLUVIONE 1966: ANNULLATE TUTTE CERIMONIE ANNUALI A CAUSA VESCOVO BETORI E SINDACO RENZI
Ancora una volta si continua ad offendere la memoria delle 35 inermi vittime tra cui 2 bambini di soli 3 anni.
L’Associazione Firenze Promuove che dal 1996 si è fatta carico dell’annuale ricordo dei 17 morti della città e dei 18 della Provincia quest’anno, preso atto della decisione del neo Sindaco Renzi di non trovare uno spazio di 15 minuti nell’arco della giornata del prossimo 4 novembre per venire a gettare in Arno la Corona d’Alloro del Comune, o di mandare uno degli assessori in rappresentanza (richiesta del settembre scorso), e da parte dell’Arcivescovo Betori di venire a celebrare nell’arco della giornata la Santa Messa (invito rivolto un anno fa, ottobre 2008), ha deciso per protesta di annullare tutte le iniziative legate al 43° Anniversario dell’Alluvione del 4 novembre 1966.
I Fiorentini devono sapere che ancora una volta si continua ad offendere la memoria di queste 35 inermi vittime primo perché il Sindaco, o chi per lui, andrà a deporre un mazzo di fiori sulla tomba dell’operario comunale dell’acquedotto, Carlo Maggiorelli, che morì perché non volle lasciare il suo posto di lavoro, e poi alle ore 11 parteciperà ad una proiezione di un nuovo documentario sull’alluvione in Palazzo Vecchio, ma non trova il tempo, e quindi non tiene per niente in considerazione, l’unica cerimonia che vuole ricordare tutti i morti, gettando tra l’altro la corona d’alloro del Comune, la cui memoria, fino al 1996, era abbandonata a se stessa; secondo perché l’Arcivescovo Betori, ex Angelo del Fango, ma soprattutto pastore di Firenze, non ha trovato in un anno il modo di assicurare la celebrazione della Santa Messa.
“Ancora una volta – ha dichiarato il Presidente Giornalista Franco Mariani – si continua da parte delle autorità a non volere ricordare i morti. Siamo stati noi, in occasione del quarantennale, a pubblicare per primi i nomi di tutte le 35 vittime le rispettive modalità dei loro decessi, rendendo noti gli atti ufficiali originali del 1966 della Prefettura. Per la strage dei Georgofili ogni anno le istituzioni si muovano e si ritrovano formando un corteo e una lapide ricorda i loro morti, ma per quelli dell’Alluvione, dove perirono anche due bambini di tre anni, no, loro bisogna continuare a non nominarli, a non onorarli. MANCA UNA MEMORIA STORICA tant’è che quando morì Kennedy qualche mese fa, tutti i giornali, soprattutto quelli di Firenze, parlando dell’Alluvione hanno anche sbagliato data, dicendo che l’Alluvione c’è stata il 3 invece del 4 novembre”.
Firenze Promuove (fino al 1997 Comitato Caduti di Ugnano) organizzò da sola, dal 1995 al 1996 tutti i mesi e con moltissimi eventi, le celebrazioni per il Trentennale poste sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica mentre Legambiente organizzò per la prima volta il raduno degli Angeli del Fango.
Poi da allora ogni anno, sempre da sola, Firenze Promuove ha continuato a perpetuare il ricordo dei morti con la celebrazione della Santa Messa e il lancio della corona d’alloro del Comune.
In occasione del Quarantennale (anno in cui si unirono all’evento molte altre associazioni che poi ovviamente si sono eclissate….. e che hanno organizzato solo per mettersi in “vetrina”) ha organizzato assieme al Comune di Firenze e di Stia altre cerimonie, tra cui la mostra fotografica nel chiostro della Basilica della SS.ma Annunziata.
Ma, è bene ricordarlo, nel ricordo annuale dal 1996 ad oggi Firenze Promuove è sempre stata la sola Associazione a ricordare le inermi vittime, cosi come la storica visita, la notte di natale, di Papa Paolo VI a Firenze alluvionata: l’amore di Papa Montini per Firenze e i fiorentini colpiti nel cuore e nell’anima.
QUESTE VITTIME SI MERITANO QUESTO TRATTAMENTO ?
COME PUO’ LA CITTA’ DI FIRENZE E I SUOI RAPPRESENTANTI, SINDACO IN TESTA, ESIMERSI DA QUESTO RICORDO ?
CHE I VERI FIORENTINI FACCIANO SENTIRE LA LORO VOCE
IL SINDACO RENZI NON RICORDA I MORTI ?
LETTERA APERTA AL SINDACO DI SESTO GIANASSI RICORDA TU I 2 BAMBINI DI 3 ANNI LE PIU’ PICCOLE VITTIME DELL’ALLUVIONE
Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi mai nei suoi discorsi di ieri in Provincia e di oggi in Palazzo Vecchio ha proferito la parola morti o ricordato le 35 vittime dell’Alluvione di Firenze .
Nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, gremito di persone e studenti, nessuno ha applaudito quando, all’inizio del filmato, sono passati sul grande schermo i nomi di tutte le vittime.
Alla luce di questo atteggiamento il Presidente di Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani ha inviato immediatamente una lettera aperta al Sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, Comune a cui appartengono le più piccole vittime dell’alluvione di Firenze, MARINA RIPARI E LEONARDO SOTTILE DI SOLI 3 ANNI, PER CHIEDERGLI DI VOLER PROVVEDERE LUI CON UNA LAPIDE O MONUMENTO AL POSTO DI RENZI.
Questo il testo della lettera:
“Mi rivolgo a Te, quale primo cittadino di Sesto Fiorentino, dopo che Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, I’ Renzino, come direbbero i nostri vecchi di un tempo, ancora una volta ha deciso di andare contro tutti (vedi rapporti per altre questioni con gli altri Sindaci della Piana) e dire non ricordiamoci più dell’Alluvione, soprattutto dei morti, tra cui due piccoli bambini di soli tre anni, perché l’anniversario dell’Alluvione deve solo servire per ricordarci che bisogna mettere in sicurezza l’Arno affinché non ci siano più alluvioni come quella del 4 novembre 1966. Come fanno presto le nuove generazioni a dimenticare….la Memoria Storica, quella con le iniziali maiuscole da quando non s’insegna più a scuola è diventata davvero qualcosa di irrisorio.
Ma siccome i due bambini, Marina Ripari e Leonardo Sottile, di soli tre anni, erano cittadini di Sesto Fiorentino, ti chiedo, memori anche di altre tragedie che in passato hanno colpito la tua cittadina e che Ti hanno sempre visto, cosi come tutta la cittadinanza di Sesto, attivi per non dimenticare,di volerti farti carico, a differenza del Sindaco di Firenze, che ha offeso la memoria dei 17 morti della città e i 18 della Provincia con la sua decisione di non voler trovare un attimo di tempo per gettare in Arno la corona d’alloro del Comune, corona che dal 1996 ogni anno l’Associazione Firenze Promuove richiede al comune cosi come organizza la celebrazione di una santa messa per tutti i defunti, del ricordo, nel modo che riterrai più opportuno, con una lapide, un piccolo monumento, o altro, di almeno queste due inermi vittime, strappate dalla furia delle acque: Marina, dalle mani del padre che cercava di metterla in salvo, mentre Leonardo dalle mani della madre mentre erano ancora in casa nella camera da letto.
Non a caso, nel quarantennale, nel novembre 2006, Tu autorizzasti, su mia richiesta, l’invio, al cimitero di Prato per Marina Ripari e al cimitero di Settignano per Leonardo Sottile, del Gonfalone Comunale e di un Assessore per deporre, sulle loro tombe, l’omaggio e il ricordo di tutta Sesto Fiorentino.
Alla luce del Renzino oggi, più di ieri, si rende necessario fare qualcosa per ricordare degnamente Marina e Leonardo, perché le loro morti siano di monito a tutti noi, stringendosi al ricordo delle loro rispettive famiglie, a cui deve sempre andare il pensiero e la solidarietà di tutti noi, Sindaci ed Amministratori per primi!
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