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Tra le tante attività svolte nel 2003 non manca naturalmente l’annuale cerimonia in ricordo delle 35 vittime dell’alluvione di Firenze del ’66.
Quest’anno la tradizione Santa Messa nella piccola cappella dell’Oratorio della Madonna delle Grazie, in Lungarno Diaz 6, è stata presieduta da Mons. Elio Morozzi, Canonico Penitenziere della Metropolitana Fiorentina (Cattedrale), e Parroco dei Santi Apostoli e Biagio, di Piazza del Limbo, una delle più antiche chiese di Firenze, e una tra le più duramente colpite dall’alluvione.
Il motivo per cui il Presidente Mariani ha chiamato quest’anno Mons. Elio Morozzi è perchè a distanza di 37 anni la parrochia di Piazza del Limbo sta ancora aspettando il ritorno delle opere alluvionate, che furono portate via dalla Soprintendenza dopo l’alluvione, e che ad oggi non sono state ancora restaurate.
Nel 2006 ritorneranno nella Basilica di Santa Croce – come è stato annunciato pochi giorni prima dell’anniversario del 4 novembre dall’Opificio delle Pietre Dure – le opere alluvionate di quella Basilica, ma delle opere d’arte dei Santi Apostolti, dopo 37 anni ancora non si sa niente.
Ad aprile il Presidente Mariani con un Comunicato Stampa ha ribattuto alla proposta fatta propria dal Sindaco Leonardo Domenici di un nuovo monumento alla Liberazione quando ancora non si leggono i nomi dei Caduti su tanti lapidi della città, nonostante l’appello-allarme da noi lanciato.
Il Sindaco di Firenze Leonardo Domenici, prima di attivarsi per un nuovo Monumento ai Caduti per la Liberazione di Firenze – annunciato con enfasi dallo stesso Domenici attraverso l’Ufficio Stampa del Comune – Caduti che sono già ricordati da appositi Monumenti e Cippi presenti in varie piazze, strade, giardini della città, farebbe bene a rispondere all’appello inviatoli da Firenze Promuove, già Comitato Caduti di Ugnano, nel mese di agosto dell’anno scorso, per ripristinare i loro nomi illeggibili e le lapidi rotte e deteriorate su tali monumenti.
Eppure l’appello che il Sindaco, e gli Assessori competenti Giani e Siliani, hanno ricevuto per Fax il 10 agosto scorso, è tutt’ora presente sul sito internet della rete civica del Comune di Firenze nelle pagine web dedicate a Firenze Promuove, http://associazioni.comune.firenze.it/cofipro/home.htm
E pensare che per tali opere di restauro con molta probabilità si potrebbe accedere agli appositi fondi per la Resistenza stanziati annualmente dalla Regione di Toscana.
Con enfasi il Sindaco Domenici ha diffuso il seguente comunicato stampa: “Due monumenti, uno per celebrare la battaglia per la Liberazione di Firenze e l’altro per ricordare il comandate partigiano Potente, caduto in quella battaglia nell’estate del ’44: con questa proposta, sottoscritta da oltre 600 firme, stamani una folta delegazione di ex partigiani e di rappresentanti della vita sociale e politica fiorentina è stata ricevuta dal sindaco Leonardo Domenici in Palazzo Vecchio”(….). Il sindaco Domenici ha risposto subito all’appello. “Sono molto felice di questo incontro – ha detto – ed accolgo volentieri la vostra proposta, che anch’io idealmente sottoscrivo. La Liberazione è stata una lotta fatta non per una sola parte, ma per tutti gli italiani. Ci attiveremo per rispondere positivamente sia per trovare le risorse necessarie(…)”.
Ad agosto Franco Mariani, Presidente di Firenze Promuove così scriveva al Sindaco: “Vede, Signor Sindaco, in un epoca dove il revisionismo storico è sempre dietro l’angolo, non perpetuare adeguatamente il nome di chi è Caduto durante la guerra, sia combattendo in prima linea, sia come inerme cittadino, potrebbe facilitare questa spregevole azione, e quindi non riscrivere i nomi sbiaditi, o ripristinare quelli del tutto rotti nelle lapidi, vuol dire perdere una testimonianza che non si trova in nessun libro di storia. “Non so se Lei, e gli Assessori Giani e Siliani, condividete questa mia forte preoccupazione, spero sinceramente di si, anche perché non possiamo parlare della Resistenza e della Liberazione solo per motivi politici quando l’altra parte avversaria fa qualcosa che non ci piace, ma ritengo che è in casi come questi, prima che lo scempio causato dallo smog cancelli definitivamente tali nomi, senza parlare di quando degli emeriti imbecilli imbrattano o sfasciano tali lapidi, o le usano come tiri a segno per la cerbottana o per sparare con pistole o fucili ad aria compressa, CHE SI RIESCE A DARE UN FORTE SEGNALE DI CIVILTA’ A TUTTI COLORO, E MI CREDA SONO TANTI, CHE NON RICORDANO TALI EVENTI, O ED E’ LA COSA PIU’ GRAVE, NULLA SANNO DI CHI E’ MORTO PER LA STUPIDITA’ UMANA”.
AD OGGI TUTTO TACE.
Ad agosto duro lutto per l’Associazione e il Presidente con la scomparsa del Socio, e nonno di Mariani, il Tenente Colonnello Vittorio Arnetoli.
Alle prime luci dell’alba del 10 agosto, vigilia della Liberazione di Firenze, si è serenamente spento il Tenente Colonnello d’Artiglieria in congedo Vittorio Arnetoli, Già Vice Presidente della Sezione di Firenze dell’Associazione Artiglieri, nonno materno del Presidente Franco Mariani, e socio di Firenze Promuove dove per tanti anni ha collaborato fattivamente alle varie iniziative.
Classe 1914, Vittorio Arnetoli durante la seconda guerra mondiale ha prestato servizio in Artiglieria presso vari distaccamenti in Toscana e in altre parti d’Italia, fino a giungere in Corsica, territorio francese, dove si distinse, durante un azione di guerra, portando in salvo un camion pieno di esplosivi e i suoi uomini circondati dalle fiamme durante un attacco, arrivando illesi al proprio comando grazie alle doti intraprendenti dell’allora giovane Sotto Tenente; per questa e altre azioni, fu più volte decorato con medaglie.
Andato in congedo ha prestato servizio ininterrotto, fino a qualche anno fa, alla Sezione di Firenze dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, ricoprendo vari incarichi, tra cui quello di Vice Presidente, e le insegne d’ufficiale d’Artiglieria saranno, come espressamente richiesto dal defunto al nipote Franco, che è un Aggregato Artigliere, esposte sulla sua bara.
I Funerali si sono svolti martedì 12 agosto alle ore 09,30 alla Propositura di Santa Maria al Pignone in Piazza Santa Maria al Pignone a Firenze, dopodiché la salma è stata tumulata nel Cimitero della Misericordia di Firenze a Soffiano.
Tra le prime condoglianze giunte a Mariani e alla sua famiglia quella dell’Assessore del Comune di Firenze Eugenio Giani.
Il 25 ottobre l’Associazione è stata protagonista dell’esposizione dell’affresco del Maestro Galeazzo Auzzi su Madre Teresa di Calcutta benedetto da Papa Giovanni Paolo II.
Sabato 25 ottobre a Firenze presso la parrocchia di San Leone Magno (zona Porta Romana – Due Strade) alle iniziative fiorentine per la Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta verrà esposto anche l’affresco raffigurante la nuova Beata, opera del Maestro Fiorentino Galeazzo Auzzi.
Tale esposizione è stata possibile grazie alla collaborazione dell’Associazione Firenze Promuove.
Il Quadro, di pregevole valore artistico e pieno di spiritualità tra cui traspare chiaramente il messaggio di Madre Teresa, è stato personalmente benedetto da Papa Giovanni Paolo II in Vaticano.
La Giornata si è articolata in due momenti: una prima parte di ricordo storico e culturale; una seconda di ringraziamento con la celebrazione eucaristica, presieduta dal Cardinale Silvano Piovanelli.
Alle ore 16 Inaugurazione della «Mostra fotografica itinerante» con foto relative alle visite di Madre Teresa in Toscana, seguita alle ore 16,30 dalla conferenza sulla Beata Madre Teresa tenuta dal Cardinale Silvano Piovanelli e dalla giornalista Franca Zambonini;
Alle ore 18 Concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Silvano Piovanelli e dal nuovo Vescovo Ausiliare di Firenze, Monsignor Claudio Maniago.
Anniversario uccisione Agente di Polizia Fausto Dionisi da parte di Terroristi di Prima Linea
Il Presidente Franco Mariani ha partecipato il 20 gennaio alla annuale cerimonia – prima alla tomba al cimitero di Peretola, poi nella cappella della Questura, e poi in via delle Casine, luogo dell’agguato – in ricordo del Agente di Polizia Fausto Dionisi, ucciso durante un agguato al carcere delle Murate da parte di un commando di terroristi di Prima Linea.
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