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Questo 4 novembre, sono 45 anni dall’alluvione di Firenze del 1966.
Sono ormai sempre meno quei fiorentini che vissero sulla loro pelle quella tragica giornata e che la possono raccontare alle nuove generazioni.
Per questo è importante ricordare, fosse solo per il tragico tributo di vittime pagato, 17 in città e 18 in Provincia, tra cui quattro piccoli bambini tra i 3 e i 9 anni.
I politici, gli amministratori, gli universitari sono persone strane, amano ricordare solo l’evento – quest’anno addirittura con un consiglio comunale straordinario, e un convegno -, al massimo l’intervento mondiale dei giovani, che furono chiamati per questo “Angeli del Fango”, ma non le inermi vittime.
Le vittime fino al 1994 sono state completamente ignorate, fino a quando non ci ha pensato l’Associazione Firenze Promuove, che da allora ogni anno organizza le cerimonie.
Alle ore 11, la celebrazione della Santa Messa nella cappellina dell’Oratorio della Madonna delle Grazie, in lungarno Diaz al n 6, piccolo oratorio che custodisce l’antica immagine della Madonna che prima era su una delle cappelline del vecchio Ponte alle Grazie per preservare Firenze dalle alluvioni.
La messa quest’anno sarà presieduta dal Cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, che per la prima volta partecipa a questo evento.
Al termine della messa, intorno alle 11,40 si formerà un corteo, aperto da una madonna fiorentina, Laura Lonzar, ex angelo del fango, che si recherà dalla cappellina al centro del Ponte alle Grazie da dove verrà gettata in Arno la corona d’alloro messa a disposizione dal Comune in ricordo delle 35 vittime.
FRANCO MARIANI
(Dal Nuovo Corriere di Firenze il 2/11/2011)
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