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1995: Discorso del Presidente Mariani al Convegno sul Telesoccorso

Edizione del: 18 novembre 1995

0123 - PRESIDENTE MARIANI NEL SALONE DEI 500 PALAZZO VECCHIODISCORSO INTRODUTTIVO  CONVEGNO

TELESOCCORSO
E
TELEASSISTENZA AGLI ANZIANI

DEL PRESIDENTE
CELEBRAZIONI  XXX° ALLUVIONE
FRANCO MARIANI

SABATO 18 NOVEMBRE 1995 – QUARTIERE N 2

Signor Presidente del  Quartiere,

Autorità.

Signore e Signori

Il Comune di Firenze con l’ausilio del Volontariato ha creato a gestisce il comparto di Emergenza Sanitaria, che fa capo al numero telefonico 118, con possibilità di chiamata gratuita da qualsiasi cabina telefonica senza bisogno di introdurre monete, gettoni o carte telefoniche, che a livello nazionale, ha rappresentato fin  dalla sua nascita, e rappresenta tutt’oggi,un modello di efficienza utilizzando criteri evoluti e funzionali.

Come disse l’allora Assessore alla Sanità e Sicurezza Sociale del Comune di Firenze Gilberto Bardazzi, il servizio “Firenze Soccorso 118 è il risultato più incisivo dell’attività svolta dal Comune di Firenze nell’impegno di offrire ai cittadini risposte sempre più rapide ed efficaci nel campo dell’emergenza sanitaria “.

Attenzione: lo stesso Assessore dice CON L’AUSILIO DEL VOLONTARIATO.

Dall’accoglienza alla protezione civile, dal disagio minorile ai beni culturali: c’è veramente tutto nella grande galassia del volontariato toscano.

Secondo l’ultimo censimento, aprile 1995, sono più di 1.400 le associazioni iscritte nel registro istituito dalla Regione Toscana.

Ma sono ancora molti i gruppi informali e le associazioni che operano al di fuori di questo speciale albo.

Una storia antica quella del volontariato toscano: a cavallo fra il 1300 e il 1400 nascono in tutta la Regione le Misericordie, che si riuniranno in Confederazione Nazionale alla fine del Secolo Scorso (ed oggi è nostro gradito relatore l’attuale Presidente Giannelli).

Oggi la confederazione raggruppa oltre 550 confraternite, 650.000 e passa iscritti, oltre 1.500 volontari attivi, la maggior parte dei quali opera nella nostra Regione, occupandosi di attività che vanno dal tradizionale trasporto dei malati, alla gestione di ambulatori  medici, alla protezione civile.

Ed è toscano il 20% delle associazioni che fanno capo all’ANPAS, l’Associazione Nazionale Pubbliche  assistenze la cui sede è proprio qui a Firenze (ed il Segretario Generale Castelli è qui in mezzo a noi come relatore in rappresentanza del Presidente Nazionale)

135 gruppi,380.000 soci,12.000 volontari: le varie “croci azzurre” o “croci bianche”, sono nate come risposta “laica” alle cattoliche Misericordie, di cui ricalcano, più o meno, i campi d’impegno.

Ma oltre i grandi “consorzi” (Confederazione Nazionale delle Misericordie, all’ Anpas, ricordiamo la Croce Rossa Italiana con i vari sotto comitati, l’Auser, l’Aido, l’Avo e tante altre ancora) il volontariato Toscano esprime centinaia di piccole associazioni impegnate nel sociale.

Gruppi non numerosissimi, a volte anche sotto le 30 persone, talvolta con scarsi mezzi, ma miracolosamente capaci ed incisivi (come ad esempio la nostra Associazione).

Accoglienza, handicap, nuove povertà, disagio minorile sono i fronti sui quali  agisce questa compagine gioiosamente agguerrita.

Capaci di mobilitare Paesi, città, comunità più disparate intorno al bisogno di qualcuno, questi  volontari  devono spesso fare i conti con la lentezza od il pregiudizio di amministrazioni pubbliche, timorose di perdere il loro potere di intervento.

Come spesso capita anche alla nostra Associazione per varie iniziative, non ultimo questo trentennale.

I volontari continuano a fare miracoli, intitolava qualche mese fa un giornale italiano.

Ed è per questo che la nostra Associazione tramite il sottoscritto Presidente ha ufficialmente chiesto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, del Senato e della Camera dei Deputati che all’articolo 1 della Costituzione dopo la parola lavoro sia inserita la parola volontariato in modo che l’articolo 1 risulti “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e sul volontariato” in quanto non tutti oggi hanno un lavoro ma tutti direttamente o indirettamente prestano la loro opera come volontari in vari campi permettendo al Governo di risparmiare decine e decine di Miliardi, grazie al contributo gratuito dei Volontari.

Detta proposta lo scorso 14 luglio è stata ufficializzata al Senato della Repubblica dallo stesso Presidente Scognamiglio che ne ha dato pubblica lettura in aula iniziando cosi l’iter per l’approvazione passandola alla Commissione Affari Costituzionali sia del Senato che della Camera dei Deputati, mentre il Presidente della Repubblica in una lettera al sottoscritto  spera in una approvazione rapida e ha ribadito nuovamente il suo pensiero sul volontariato.

I Volontari dunque continuano a fare i miracoli.

E per parlare di questi miracoli, la nostra Associazione ha voluto che in buona parte di questi convegni, che si terranno da oggi fino al Dicembre 1996 per ricordare degnamente il trentesimo Anniversario dell’Alluvione che colpì Firenze il 4 Dicembre 1966 e gli aiuti internazionali che giunsero da tutto il mondo, le Associazioni di volontariato potessero portare la loro esperienza, la loro professionalità, informando la cittadinanza, i politici, gli amministratori, dei loro risultati, dei loro progetti per il futuro, delle loro necessità.

Tutto perché Firenze che risorse 51 anni fa dalla furia distruttrice della seconda guerra mondiale, e 30 anni fa dalla furia devastatrice delle acque del fiume Arno possa continuare ad essere esempio e punto di riferimento non solo per la Cultura, l’Arte, ma anche e soprattutto per il servizio al prossimo.

Firenze continua a distinguersi ancora oggi fra tante città, anche per i servizi di emergenza-urgenza e questo è una virtù che questa città deve sempre ricordare perché i nostri standard di assistenza territoriale, e ce lo può confermare il responsabile del settore funzionale 30 Sicurezza Sociale del Comune che è qui in mezzo a noi in qualità di terzo relatore, sono sicuramente fra i migliori in Italia.

Quando vogliamo confrontare i nostri servizi con quegli degli altri paesi più industrializzati usiamo prendere come esempio anche e soprattutto gli Stati Uniti d’America

L’Emergency Medical Services Systems Act, la prima legge federale Americana che definiva gli obbiettivi, le modalità di realizzazione e di accreditamento dei sistemi di emergenza pre ospedaliera, già da alcuni anni sorti in buona parte di quella nazione, risale al 1973.

In Italia in quell’anno, a Scandicci, a cura di una associazione di volontariato l’Humanitas, iniziava la propria attività un ambulanza con a bordo un anestesista rianimatore, mentre per avere l’unità coronarica mobile a Firenze bisogna aspettare il 1979 e per la centrale operativa il 1986,ad opera del Comune di Firenze.

Oggi Il 70 – 80% del soccorso arriva entro cinque minuti.

Questo perché ci sono le associazioni  di volontariato che lavorano anche al di fuori del rimborso delle spese vive, altrimenti occorrerebbero oltre 20 minuti per portare i primi soccorsi.

Attualmente le unità mobili di soccorso effettuano sul territorio comunale circa 40-50.000 interventi all’anno, circa 137 interventi al giorno, ossia circa uno ogni dieci minuti.

Il 77-78% delle diagnosi fatte dai medici sulle ambulanze sono corrispondenti a quelle fatte dopo tutti gli esami in ospedale o in una struttura di Pronto Soccorso.

Naturalmente gli effetti più tangibili, gli effetti più positivi si riscontrano nell’ambito delle patologie, delle condizioni patologiche in cui il ritardo di una terapia rianimatoria medica, anche di pochi minuti, a volte anche di secondi, comporta poi notevoli differenze nella successiva prognosi dei pazienti soccorsi.

Ad esempio la mortalità per overdose dall’entrata in vigore dell’unità mobile con medico a bordo, è stata abbattuta di oltre il 60% rispetto all’epoca in cui queste unità mobili, ossia le ambulanze, non operavano ancora.

L’altro dato che deve essere messo in evidenza, e che riprenderà poi sicuramente il Presidente Giannelli nel suo intervento sul progetto Ireos, sta nel fatto che più del 50% dei servizi effettuati ogni anno si risolve con interventi di cosiddetto scarso ricovero vale a dire con l’intervento e la terapia medica praticati dal medico dell’ambulanza sul posto dell’intervento senza tra l’altro  bisogno  di attrezzature  e di terapie sofisticate che qualsiasi medico potrebbe risolvere al domicilio del paziente o attraverso le apparecchiature del progetto Ireos o di altre iniziative del genere, decongestionando cosi le accettazioni ed i pronti soccorsi degli ospedali non solo fiorentini ma di tutto il  mondo, le cui condizioni di sovraffollamento, almeno in Italia, sono naturalmente e tristamente note a tutti.

La capacità di rispondere adeguatamente alle esigenze organizzative e sanitarie poste dalle emergenze territoriali è uno dei punti sui quali si misura la qualità dei servizi  sanitari e su cui maggiormente si concentra lo sforzo di rinnovamento.

A livello nazionale e regionale è infatti in corso un processo di trasformazione delle strutture deputate a gestire ed organizzare le situazioni di emergenza.

Un esempio di tale processo è l’istituzione di centrali operative capaci di coordinare, indirizzare e guidare le risorse extraospedaliere ed ospedaliere durante gli interventi di emergenza.

Tuttavia organizzare l’emergenza medica territoriale con centrali operative in grado di coordinare le risorse territoriali è solo uno degli elementi che garantiscono il successo e la qualità degli interventi.

Oggi la tecnologia ci offre nuove possibilità.

La ricerca giorno dopo giorno apre nuovi orizzonti.

Oggi in questo Convegno parleremo di varie possibilità di telesoccorso e di teleassistenza domiciliare,  non solo rivolte al mondo della terza età ma a tutte quelle fasce di età bisognose di assistenza domiciliare periodica e continua.

Inoltre queste apparecchiature un giorno non lontano saranno tranquillamente nelle nostre case come oggi troviamo in ogni focolare domestico vari elettrodomestici, in quanto riusciranno tranquillamente a controllare fughe di gas, incendi, allagamenti, furti dando tempestivamente comunicazione alla centrale che interverrà prontamente e con i vari  uomini e mezzi necessari, senza che il proprietario utilizzi il telefono e componga il numero telefonico dei Vigili del Fuoco, della centrale sanitaria, o delle forze di Polizia.

Sono lieto che ad aprire questo nutrito ciclo di convegni, uno ogni mese eccetto i mesi di Luglio e Agosto, siano la Confederazione Nazionale della Misericordie e l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze presenti quotidianamente e 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale con i loro mezzi, le loro strutture i loro  associati.

Prima di lasciare  loro la parola devo brevemente ringraziare alcune persone.

– Il Signor Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro che ha concesso il Suo Alto Patronato alle iniziative celebrative promosse dal nostro Comitato per il trentennale dell’alluvione e quindi anche questo Convegno è posto sotto l’ala paterna del Capo dello Stato.

– Il Signor Presidente del Consiglio dei Ministri Lamberto Dini per aver concesso il Patrocinio della Presidenza del Consiglio e di numerosi Ministeri tra i quali quello dell’Interno, degli Affari Sociali, della Protezione Civile.

– Infine il Consiglio di Quartiere n 2. Amministrazione vecchia, presieduta dall’allora Presidente Gistri che assieme all’infaticabile Presidente della Commissione Servizi Sociali Graziano Grazzini, oggi Consigliere in Palazzo Vecchio ha riposto positivamente alle nostre richieste di sviluppare questo Convegno in ricordo soprattutto del dono lasciato a Firenze da Papa Paolo VI la notte di Natale del 1966 durante la sua storica visita.

Ma soprattutto un sincero ringraziamento va alla nuova amministrazione nella persona della Presidente Bianca Maria Giocoli, e al promettente Presidente della Sicurezza Sociale Federico Pericoli, che tra non poche difficoltà ha ripreso le fila del discorso dopo il rinnovo a causa delle elezioni amministrative dello scorso Aprile e che con ottimi risultati sta tentando di dare nuovo impulso alle strutture sociali operanti nel quartiere per un migliore servizio alla cittadinanza.

Caro Pericoli auguri di vero cuore per questa Tua non facile missione.

– Infine con sincera gratitudine saluto Sua Eccellenza l’Ambasciatore del Kuwait a Roma per essere oggi qui in mezzo a noi accompagnato dalla Gentile Consorte e dalla figlia per rinnovare quei vincoli di amicizia e solidarietà che uniscono il Suo Popolo e il nostro  rinnovati in quest’ultimo scorcio di secolo dalla disastrosa esperienza di guerra.

Una Nazione che come fece Firenze trent’anni fa per l’Alluvione si è ripresa energicamente dando un esempio di civiltà a tutto il Mondo.

Grazie Signor Ambasciatore.

Grazie Signori Relatori

Grazie Gentili Signore e Signori per essere oggi qui in mezzo a noi.

(i dati citati nel discorso sono stati ripresi dai vari interventi tenutisi in occasione del Convegno in Palazzo Vecchio del 10 Marzo 1994 “sulla scheda di Ambulanza come strumento a supporto della gestione dell’emergenza medica territoriale”, mentre di dati sul Volontariato sono stati ripresi dal Settimanale “Toscana Oggi” numero di Ottobre).

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