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Dopo 12 anni di lotte portate avanti dall’Associazione Firenze Promuove la figlia Lina Maggi è riuscita ad ottenere il riconoscimento del Ministero degli Interni e a ricostruire, dopo oltre 50 anni di silenzi e insabbiamenti, le modalità della morte del padre. Soddisfazione del Sindaco di Castel San Niccolò che ha scritto al Sindaco di Firenze per l’apposizione della lapide sul luogo della morte, richiesta presentata nel 2019 dalla figlia. Cerimonia ufficiale il prossimo 4 novembre a Firenze presieduta dal Vescovo di Fiesole, diocesi a cui appartiene il Comune di Castel San Niccolò, dove invece la cerimonia commemorativa si terrà il 5 novembre al cimitero comunale.
Nei giorni scorsi il Ministro degli Interni, tramite la Prefettura di Firenze, ha ufficialmente comunicato alla Signora Lina Maggi che dopo 57 anni dall’Alluvione di Firenze del 1966 ha inserito il nome del padre, Mario Maggi di Castel San Niccolò (AR), che il 4 novembre si trovava per lavoro a Firenze nell’elenco ufficiale delle Vittime dell’Alluvione di Firenze del 1966 stilato all’epoca dalla Prefettura che aveva omesso del tutto il nome di Mario Maggi, pur apparendo tale nominativo tra le vittime pubblicato per settimane dai giornali cittadini e nazionali dell’epoca. Maggi Mario, nato il 25/07/1922 a Castel S. Niccolò (AR) e ivi residente – Nelle prime ore del 4 novembre il Maggi, dipendente di una ditta edile che lavorava a Pratolino, perdeva la vita in un incidente stradale causato da una frana mentre, a bordo di un camion, assieme ad un collega percorreva la via Bolognese nei pressi del torrente Mugnone, anch’esso esondato. Sbalzato fuori dal mezzo il Maggi veniva travolto e trascinato via dal fango. Il suo corpo fu identificato dopo 4 giorni dai parenti dopo che era stato registrato senza nome all’obitorio in quanto giunto completamente nudo, spogliato dalla furia dell’acqua.
“Il Comune di Castel San Niccolò – dichiara il Sindaco Antonio Fani – ha appreso la notizia del Ministero dell’Interno sul riconoscimento del concittadino Mario Maggi come prima Vittima dell’Alluvione di Firenze del 1966 con grande soddisfazione. Questa amministrazione è stata sempre vicina alla famiglia Maggi e in particolare alla figlia Lina, che per ben 57 anni ha lottato per questo riconoscimento, avvenuto grazie anche all’impegno profuso da 12 anni in questa lotta dall’Associazione Firenze Promuove, che cura annualmente le cerimonie in ricordo di tutte le vittime del 4 novembre 1966, alcune delle quali come Comune siamo stati presenti in questi ultimi anni anche con il Gonfalone. Già 7 anni fa il Comune assieme a Firenze Promuove promosse, per la prima volta, nel nostro cimitero, presso la tomba di Mario Maggi, una cerimonia commemorativa, cerimonia che ripeteremo sabato 5 novembre alle ore 10,30 con la partecipazione anche del Comune di Firenze. Ho anche scritto al Sindaco di Firenze e al Prefetto per sollecitare in tempi rapidissimi la delibera per l’approvazione della lapide richiesta nel 2019 dalla nostra concittadina Lina Maggi, e approvata all’epoca dalla Commissione Toponomastica del Comune”.
Era il 2011 quando Lina Maggi residente a Castel San Niccolò, figlia di Mario Maggi, scrisse al Presidente dell’Associazione Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani: “Ho apprezzato molto quanto fate perché il 4 novembre 1966 non sia dimenticato. È stata una data che ha cambiato e sconvolto la mia famiglia, mio padre è stata una delle vittime di quell’alluvione, quel giorno ha trovato la morte a Firenze. Aveva 44 anni. Vorrei esporvi il mio caso perché il nome del mio babbo non è stato mai inserito tra le vittime dell’alluvione e perché vorrei tanto sapere qualcosa di più sulla sua morte e non so a chi chiedere, mi aiuti la prego! Un padre di famiglia intriso nel fango, sepolto senza neanche un vestito addosso, restituito alla famiglia dopo quattro giorni. Quel giorno è stato solo il primo di tanti terribili giorni, per questo ho ancora bisogno di capire, per me è come se fosse ieri anche se sono passati tanti anni”.
Per quasi 50 anni una famiglia – all’epoca madre e quattro bimbi piccoli, di cui una handicappata –non è mai riuscita a sapere come effettivamente sia morto il capofamiglia che quel 4 novembre si trovava per lavoro a Firenze, con un altro collega, rimasto illeso, oggetto di silenzi e insabbiamenti per nascondere negligenze e il giusto riconoscimento di quanto dovuto per tale situazione.
Questa famiglia ha cercato per 45 anni di avere notizie, ma nessuno l’ha aiutata a sapere la verità, fino a quando Firenze Promuove e Franco Mariani si sono, nel 2011, messi subito all’opera.
Nel 2019 la signora Lina Maggi ha chiesto al Comune di Firenze di poter apporre – come è accaduto per altre vittime dell’Alluvione – una lapide sul luogo dove il padre è morto. Richiesta approvata dalla apposita commissione comunale, ma bloccata dalla Prefettura e da allora in attesa del riconoscimento da parte del Ministero. L’approvazione definitiva in Giunta è stata ora anche sollecitata in forma ufficiale dal Sindaco di Castel San Niccolò Antonio Fani al Sindaco di Firenze Dario Nardella e al Prefetto Francesca Ferrandino. Ad oggi però il Comune di Firenze, intenzionalmente, non ha messo in atto nessun provvedimento di approvazione, nonostante sulla questione sia intervenuto ufficialmente, presso lo stesso Comune, il Difensore Civico della Regione Toscana, alla quale si era rivolta nel 2019 e nei mesi scorsi la Signora Maggi.
“Pensavamo che dopo il riconoscimento da parte del Ministero degli Interni – dichiara il Presidente di Firenze Promuove Franco Mariani – la questione Mario Maggi fosse definitivamente, a distanza di 57 anni chiarita e si potesse concludere con l’apposizione della lapide da parte del Comune di Firenze. Invece oggi, alla vigilia del 4 novembre, apprendiamo che il Sindaco Dario Nardella e l’Assessore alla Toponomastica Maria Federica Giuliani – che in questi anni hanno inaugurato lapidi meno significative rispetto a quella di Mario Maggi – si sono rifiutati, nonostante anche solleciti ufficiali da parte del Sindaco di Castel San Niccolò e del Difensore Civico della Regione Toscana, di proseguire l’iter dell’approvazione di tale apposizione. Siamo quindi di nuovo a combattere contro una ingiustizia palese quanto, direi a questo punto, arrogante e per ripicche del tutto immotivate”.
“Dopo 57 finalmente posso tirare un respiro di sollievo – evidenza, commossa Lina Maggi –, essendo riuscita, un topolino come me, a sconfiggere l’elefante della burocrazia ministeriale. Questo riconoscimento è arrivato solo grazie all’impegno, da ben 12 anni, dell’Associazione Firenze Promuove e del suo presidente e storico dell’alluvione, il giornalista Franco Mariani, che mai si è fermato davanti ai tantissimi tentativi di bloccare del tutto tale riconoscimento. Così come sono grata al mio Sindaco, Antonio Fani, che mi ha sempre sostenuto, garantendo anche la sua presenza assieme al Gonfalone alle cerimonie annuali a Firenze, promosse in ricordo delle vittime da parte di Mariani e della sua Associazione”.
Cerimonia ufficiale, alla presenza delle massime autorità civili e militari, del riconoscimento ministeriale il 4 novembre alle ore 10,30 nella Basilica di Santa Croce a Firenze, presieduta dal Vescovo di Fiesole, Mons. Stefano Manetti, diocesi a cui appartiene il Comune di Castel San Niccolò.
A Castel San Niccolò invece la cerimonia si terrà domenica 5 novembre alle ore 10,30 al cimitero comunale presso la tomba di Mario Maggi, seguita alle ore 11,30 dalla celebrazione di una Santa Messa in piazza Piave (in caso di pioggia nella Pieve).
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