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Martedì 29 ottobre alle ore 17 il Gonfalone del Comune di Firenze sarà in visita istituzionale al Quartiere 2 a Villa Arrivabene in Piazza Alberti, per incontrare la cittadinanza in occasione dei 115 anni di fondazione del Gonfalone e della Famiglia di Palazzo, con la possibilità di farsi un selfie col Gonfalone, oltre a poterlo toccare con le proprie mani,
Quella di martedì sarà la quarta tappa del viaggio istituzionale nei cinque Consigli di Quartieri di Firenze – il primo da quando sono stati istituiti negli anni Settanta i Consigli di Quartieri – nell’ambito delle iniziative per celebrare questo anniversario promosse dalla Presidenza del Consiglio Comunale in collaborazione con i presidenti dei cinque Quartieri, per far conoscere direttamente a tutti i fiorentini la storia della bandiera del Comune che è stata dettagliatamente ricostruita, per la prima volta, grazie al giornalista Franco Mariani, su autorizzazione del Sindaco Dario Nardella, e che ora è stata pubblicata nel libro “Il Gonfalone di Firenze e la Famiglia di Palazzo”, edito da Scribo, in vendita anche al bookshop di Palazzo Vecchio.
Ad accompagnare il Gonfalone oltre al Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani e al giornalista Franco Mariani, che durante il suo excursus storico proietterà foto e video inediti sul Gonfalone – ha recuperato oltre 3mila foto all’archivio storico del Comune – ci saranno l’assessore al Personale e Quartieri Alessandro Martini e l’assessore alla partecipazione e cittadinanza attiva Alessia Bettini; a fare gli onori di casa il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi.
Tutti gli appuntamenti sono coordinati dall’Associazione Firenze Promuove.
La cittadinanza è invitata a partecipare. Infoline 328/87.85.360
Nel Quartiere inoltre hanno sede le botteghe di due artigiani, di cui una storica, che hanno collaborato ai vestiti e scarpe della scorta del Gonfalone.
Ecco quello che Franco Mariani ha scritto su di loro nel suo libro sul Gonfalone, il primo libro in assoluto sulla storia del Gonfalone e della Famiglia di Palazzo:
La più antica è Calzature Artistiche Sacchi, in via Luisa Sanfelice, dove entri in un mondo particolare, attorniato da colori e odori particolari. Sicuramente è una tra le ditte artigianali più antiche, poiché è attiva dal 1829. Produce artigianalmente calzature teatrali per i maggiori teatri nazionali ed esteri, oltre a realizzare le calzature per la Famiglia del Gonfalone e per i vari figuranti del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Una ditta non solo artigianale ma familiare, i cui segreti si tramandano di padre in figlio, o figlia, come nel caso dell’attuale proprietaria, Giuseppina Sacchi, detta Pina. Il primo a iniziare l’attività fu il nonno del nonno, nel 1829, che faceva anche l’impresario teatrale, poi è toccato al nonno Giuseppe, che era anche bibliotecario comunale in via Sant’Egidio, che ha passato il timone al figlio Mario, il babbo di Giuseppina, da cui Pina l’ha ereditato. «Il nostro è un lavoro sempre rimasto in famiglia… quando ero piccolina, mi divertivo a giocare con i vari attrezzi e gli scarti del lavoro, in quanto, al tempo, lavoravano in casa, ed io ero sempre lì a divertirmi. Le scarpe per il Gonfalone me le ricordo bene, perché erano fatte in quantità “industriale”, assieme a quelle per i figuranti del Calcio Storico. Al tempo non usavano il mastice, come oggi, sia perché costava troppo, sia perché era difficile reperirlo, e le suole erano fissate sulla tomaia della scarpa con i chiodi, senza colla. All’epoca era davvero laborioso, oggi meno. Si lavora di più per fare il modello, ma poi, quando hai il modello nel tuo archivio, dopo diventa quasi tutto “automatico”. Il modello, in cartone, lo creiamo noi. L’ultimo lavoro riguardante le calzature per il Gonfalone è stato una decina di anni fa».
L’altra è più giovane, come la sua titolare, ed è la Sartoria Madame Flo di Valzania Vittoria, 40 anni, dove la realizzazione degli abiti è studiata insieme al cliente in tutte le fasi, in modo che tutto sia finalizzato alla realizzazione concreta di un desiderio. «Ogni pezzo che realizzo – confida Vittoria – è unico e irripetibile, rifinito a mano e curato nel più piccolo dettaglio. Oramai sono sette anni che ho modo di lavorare sui costumi del Calcio Storico Fiorentino, ma questa è stata la mia prima volta sui costumi della Famiglia del Gonfalone, grazie al bando per i nuovi costumi, uscito nell’estate 2017. È stato per me un modo diverso di lavorare, rispetto ai vestiti del calcio storico, perché è diverso l’uso che è fatto di questi vestiti, che sono realizzati non in taglia, in modo che possono essere usati da più persone, come per il calcio ma vestiti realizzati su misura per la persona che lo indosserà; questo mi ha portato anche a conoscere la persona che poi ha indossato il vestito, cosa che invece non accade con quelli del calcio».
(tratto dal libro di Franco Mariani “Il Gonfalone di Firenze e la Famiglia di Palazzo”, edito da Scribo, © 2019)
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