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Il Comune di Firenze-Presidenza del Consiglio Comunale e l’Associazione Firenze Promuove nell’ambito delle celebrazioni ufficiali per l’Anniversario dell’Alluvione di Firenze, e in occasione del 160 anniversario della presenza dei Carabinieri in Toscana, hanno deciso di ospitare in Palazzo Vecchio la proiezione mondiale del documentario “Carabinieri Angeli del Fango-Alluvione di Firenze 1966” realizzato dall’Associazione Nazionale Carabinieri con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri.
L’evento è stato presentato alla stampa lunedì 30 settembre in Palazzo Vecchio dal Presidente del Consiglio Luca Milani, dall’Ispettore regionale per la Toscana dell’Associazione Nazionale Carabinieri Colonnello Salvatore Scafuri, associazione che ha realizzato il documentario, e dal Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani, che da oltre 25 anni organizza le cerimonie ufficiali dell’anniversario dell’Alluvione del 1966, e che è autore del documentario.
Per tutto il giorno di sabato 5 ottobre, dalle ore 9 alle ore 19, con ingresso gratuito, in Sala d’Armi a Palazzo Vecchio, sarà possibile assistere alla proiezione a ritmo continuato del documentario in sistema multimediale su tutte le pareti. Ingresso libero.
Alle ore 10,30 si terrà invece la cerimonia ufficiale di presentazione con la partecipazione delle autorità e della stampa alla presenza dei vertici regionali e nazionali dell’Arma dei Carabinieri.
Tutto il mondo conosce e ha presente l’alluvione che la mattina del 4 novembre 1966 colpì la città di Firenze, da sempre riconosciuta come capitale mondiale della cultura. Eppure in quell’occasione, non emerse dal fango l’operato dell’Arma dei Carabinieri, soprattutto quello (da alluvionati) degli oltre 700 allievi del 59º corso Sottufficiali, la cui scuola venne anch’essa sommersa dalla furia dell’Arno. Questo documentario, dopo oltre cinquant’anni di silenzio, ne ricostruisce storicamente l’intervento grazie a documenti, foto, video, e soprattutto le testimonianze dirette di alcuni di loro.
Il documentario, prodotto dal Maresciallo Maggiore Liberatore Francesco Memoli, si avvale delle ricerche storiche dei giornalisti Franco Mariani e Mattia Lattanzi, ed è stato curato da Franco Mariani, con riprese video e montaggio di Mauro Pocci, utilizzando materiale video e fotografico d’archivio dell’Associazione Firenze Promuove e dell’Arma dei Carabinieri, Le interviste ai testimoni diretti di quanto accadde nel novembre 1966 sono state realizzate da Mariani nel marzo scorso a Firenze, in occasione dello scoprimento della lapide commemorativa su l’operato del 59° Corso, apposta dal Comune di Firenze sulla facciata esterna della ex Scuola di Piazza Stazione, Scuola che l’anno prossimo celebrerà i 100 anni di fondazione e presenza a Firenze.
“Dopo il Fiorino d’Oro all’Arma dei Carabinieri, e l’apposizione della lapide lo scorso marzo,– ha dichiarato il Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani – il Comune di Firenze continua a ricordare l’operato dell’Arma dei Carabinieri ospitando questo evento che di fatto apre le celebrazioni ufficiali per il 53° dell’Alluvione di Firenze del 1966, e che avranno il suo culmine il prossimo 4 novembre. Al motto “Obbedir tacendo” gli allora 700 giovani allievi della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri si misero a disposizione dei fiorentini, e lo fecero però sentendosi loro stessi alluvionati e fiorentini. Un aspetto quello di sentirsi orgogliosamente fiorentini, che mi ha molto colpito, oltre che essere loro stessi alluvionati; orgoglio che hanno sempre voluto sottolineare nei loro interventi da quando, nel 2016, sono ritornati, dopo 50 anni, per la prima volta in città”.
“Per 50 anni – ha evidenziato l’Ispettore Regionale per la Toscana dell’Associazione Nazionale Carabinieri Colonnello Salvatore Scafuri – gli allievi del 59° Corso (1966) Sottufficiali Carabinieri sono rimasti dimenticati nel fango che il 4 novembre 1966 colpì la città di Firenze. Sono riemersi dal fango nel 2016 quando, per la prima volta, dopo 50 anni esatti, hanno deciso di ritornare a Firenze – nel 1966 erano 700, nel 2016 erano circa 200 – e di raccontare, prima di scomparire del tutto, quello che hanno fatto, da fiorentini e da alluvionati, per la città di Firenze e i suoi abitanti, visto che nessuno aveva mai raccontato quello che avevano fatto all’epoca. L’Associazione Nazionale Carabinieri, grazie anche all’impegno profuso dal Portavoce del 59° Corso, il Maresciallo Maggiore Francesco Memoli, da subito li ha sostenuti, fino a riconoscerli come gruppo “Carabinieri Angeli del Fango”, dotandoli di specifiche insegne distintive, fino ad arrivare, oggi, a sostenere la realizzazione del documentario che sarà presentato il prossimo 5 ottobre. Grazie a questo documentario, che è stato affidato allo storico dell’alluvione, il giornalista Franco Mariani, da oggi non solo perpetuiamo ai posteri i loro ricordi, ma soprattutto abbiamo modo di far conoscere ulteriormente, anche se da un’ottica diversa, quello che avvenne durante l’alluvione del 1966 e che loro, come ha ben specificato nel documentario il nostro Presidente Nazionale, Generale Libero Lo Sardo, già comandante provinciale a Firenze, hanno continuato anche quando hanno lasciato il servizio attivo, a contribuire, in vari modi e in varie parti d’Italia, alla crescita e allo sviluppo della collettività come membri dell’Arma. Il tutto in quell’ottica principale che è la missione primaria della Scuola dell’Arma che è ormai presente a Firenze da 100 anni”.
“Se Firenze è stata, nel 1966, travolta dalla furia dell’Arno – ha dichiarato il Presidente di Firenze Promuove Franco Mariani – la nostra Associazione, ormai da 6 anni è stata travolta dall’energia particolare che hanno gli Allievi del 59° Corso Sottufficiali Carabinieri. Siamo stati ben felici, in questi anni, di aver contribuito in maniera determinante a far emergere la loro storia complessiva, ad averli riportati, da protagonisti, a Firenze, facendoli sfilare come ospiti d’onore al corteo delle cerimonie ufficiali del 50° dell’Alluvione del 1966, fino a fare apporre, sulla facciata della loro ex Scuola in Piazza Stazione. una lapide commemorativa sul loro operato. Oggi, con questo documentario, dove l’Associazione ha fornito foto e video, fissiamo nuovamente, questa volta in maniera digitale, la loro storia che potrà essere conosciuta davvero in tutto il mondo grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e piattaforme social”.
Infoline 328/8785360
Il documentario, che non sarà commercializzato, potrà essere richiesto scrivendo al Portavoce del 59° Gruppo alla seguente e-mail: lifmemoli@gmail.com oppure recandosi in Palazzo Vecchio sabato 5 ottobre.
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