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Nessuno, fino ad oggi, aveva mai scritto un libro su un segretario di un vescovo, tantomeno di un cardinale.
A “conquistare” questo primato ci ha pensato il giornalista vaticanista, Franco Mariani che, per la collana Storia della Chiesa della Casa Editrice ETS, ha pubblicato il libro “Tutto vede, niente dice, sempre sorride – aneddoti, curiosità, ricordi dei Segretari dei Cardinali Arcivescovi fiorentini“.
Mariani ha intervistato gli 8 segretari ancora viventi degli ultimi 5 Cardinali Arcivescovi, da Mons. Ermenegildo Florit (1954) all’attuale, Mons. Giuseppe Betori, ripercorrendo, di fatto, gli ultimi 55 anni della storia ecclesiale fiorentina. Tra di loro anche il Cardinale Giovan Battista Re e Mons. Italo Taddei, entrambi segretari del Cardinale Benelli, gli unici non appartenenti al clero fiorentino. La Prefazione è del Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale del Papa per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica di San Pietro. Sul libro è intervenuto anche il Cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione Vaticana per il Clero.
Questi i segretari intervistati: Mons. Paolo Ristori, il Cardinale Giovan Battista Re, Mons. Italo Taddei, Mons. Giancarlo Corti, Don Leonardo Altobelli, Mons. Luigi Innocenti, Mons. Angelo Sceppacerca, Don Alessandro Lombardi, Don Paolo Brogi, Don Roberto Gulino, Don Nello Lascialfari, Don Giovanni Martini, Luca Gasparri, Sandro Gori figlio di Virgilio Gori, lo storico autista dei cinque cardinali.
Il libro è stato presentato in un evento organizzato dal Comune di Firenze e dall’Associazione Firenze Promuove venerdì 5 aprile 2019 presso la Biblioteca delle Oblate a Firenze, dall’autore, dall’Assessore ai Rapporti con le confessioni religiose Massimo Fratini, dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi Mons. Andrea Bellandi, dai giornalisti Antonio Lovascio e Massimo Lucchesi, e con la partecipazione di alcuni dei segretari intervistati. Ha moderato il giornalista Rai Andrea Vignolini.
Per il Prefetto della Congregazione Vaticana per il Clero, Cardinale Beniamino Stella: “Il libro di Franco Mariani è lungi dall’essere una raccolta di ‘segreti’ o ‘pettegolezzi’, coglie invece alcuni aspetti della figura degli arcivescovi fiorentini che si sono succeduti negli ultimi 55 anni, tali da far emergere un profilo di vita sacerdotale ecclesiale attuale e valido anche per il presente. Ritengo che il servizio sacerdotale, nelle diverse forme in cui essa si esprime a seconda della chiamata specifica ricevuta nella Chiesa, possa essere ‘un luogo’ e un ‘tempo’ preziosi di crescita umana e spirituale e, al contempo, contribuire, come scrive Mariani, a raccontare la vita ordinaria della Chiesa da un’altra angolatura”.
“I segretari che sono stati testimoni diretti della vita quotidiana di cardinali – scrive invece nella sua prefazione il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale del Papa per la Città del Vaticano – hanno potuto raccogliere sfumature, sentimenti, delicatezze, sofferenze, che l’occhio esterno non poteva vedere. Mi ha colpito molto la Testimonianza di monsignor Paolo ristori, segretario del cardinale Ermenegildo Florit. L’immagine che viene fuori è molto diversa da quella che ufficialmente è stata commissionata dalla stampa… e oltre. Tutte le testimonianze arricchiscono di particolari inediti la vita degli arcivescovi di Firenze. Grazie a Franco Mariani per aver raccolto questi particolari di storia nascosta, che meritano di essere conosciuti. Solo così il quadro più completo e, pertanto, il giudizio più sereno e più rispondente alla verità dei fatti e delle persone”.
Ogni intervista ai segretari è introdotta da un’ampia scheda sui vari Cardinali Arcivescovi.
“Il segretario di un vescovo – scrive Franco Mariani – deve essere una presenza discreta al suo fianco, in quello che, bene o male, è un ruolo delicatissimo. Sia per i documenti e le lettere che passano dalle sue mani, sia per gli appuntamenti e i contatti che deve tenere per conto del vescovo. Se poi sei il segretario di un Cardinale, i tuoi contatti vanno dagli alti prelati del Vaticano alle autorità italiane a tutti i livelli, per non parlare inoltre dei contatti internazionali. Con questa pubblicazione sui segretari dei Cardinali Arcivescovi di Firenze degli ultimi 55 anni – che conosco tutti ormai personalmente da decenni, e che ringrazio tutti di cuore, non solo per non essersi tirati indietro, ma per aver raccontato con vera gioia il servizio da loro svolto – di certo non voglio svelare segreti o pettegolezzi, ci mancherebbe, solo che vorrei far emergere degli aspetti di vita sacerdotale ed ecclesiale di cui fino ad oggi non si è mai parlato; aspetti che, soprattutto, non sono mai stati analizzati. Sono convinto che attraverso i racconti dei segretari, soprattutto di quei segretari di Cardinali Arcivescovi che oggi sono al cospetto di Dio, possiamo meglio comprendere non solo le loro figure, ma anche la vita diocesana dell’epoca; non dimenticandoci che anche i segretari – spesso considerati dei semplici ‘passacarte’ – hanno invece contribuito allo sviluppo della vita ecclesiale diocesana. A mio avviso l’incarico di segretario è un ‘ufficio-incarico’ che considero una vera e propria missione, spesso sottovalutata, la cui visuale permette di raccontare anche da un’altra angolazione la figura dei vari Arcivescovi, facendoci soprattutto riflettere sulla ‘quotidianità’ della Chiesa fiorentina”.
Lo mette in risalto anche uno dei segretari protagonisti di questo libretto, don Paolo Brogi, primo segretario del Cardinale Betori: «Si ha una idea sbagliata, ancora oggi, della funzione/missione del segretario, visto come un burocrate, un passacarte, ma invece è un’esperienza di vita che se lo fai per tutta la vita può diventare davvero un’esperienza arida, ma se lo fai per qualche anno è un’esperienza ricca, veramente ricca; ti arricchisce culturalmente, spiritualmente ed umanamente. Vedi la chiesa a 360 gradi, conosci tutte le realtà di chiesa, dai preti ai movimenti ed associazioni; poi per me è stata l’occasione per stare accanto ad un uomo di cultura, di intelligenza, con una forte personalità. Certamente è un tipo di attività pastorale, diversa, non in prima linea, ma sicuramente importante».
Ad ogni segretario è chiesto tanto, è un “annientarsi” quasi del tutto, proiettandosi solo ed esclusivamente verso la persona che ti chiede di stargli accanto come primo collaboratore.
Nel 2013 il Cardinale Silvano Piovanelli intervistato da Franco Mariani per il Nuovo Corriere di Firenze disse che era «contento di aver avuto vari segretari, quattro: Don Ajmo Petracchi, Mons. Giancarlo Corti, Don Leonardo Altobelli, Mons. Luigi Innocenti; mentre molti miei confratelli Vescovi hanno un segretario per tutta la vita. Questo mi ha permesso di non “condannare” uno a fare per sempre il segretario, per dare poi una ricompensa, mentre così tutti hanno potuto continuare a fare la “loro” strada. Li ho scelti sempre giovani, eccetto don Ajmo; vedevo in loro la buona volontà. Mi è stato utile. Ma penso anche per loro».
Invece il Cardinale Giuseppe Betori, nel dicembre 2016, rispondendo a una domanda dello stesso Mariani, disse: «Fare il segretario è un sacrificio, non è un premio per nessun prete, perché i preti si fanno preti per stare in mezzo alla gente, non per stare vicino ai vescovi. La figura del segretario è una figura di grande sacrificio per un sacerdote».
Il libro è in vendita alla libreria San Paolo di Firenze e nelle principali librerie di tutta Italia distribuito da Messaggerie, ma può essere anche ordinato, con un piccolo sconto, direttamente alla casa editrice cliccando qui http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846754943
© 2019, ↑ Firenze Promuove
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